“Speriamo che da qui ai primi di settembre arrivi un po’ di pioggia a idratare le olive. Se sarà così la campagna non sarà compromessa”. Mario Terrasi, presidente del Consorzio di Tutela Olio Igp Sicilia e di Oleum Sicilia, la maggiore cooperativa olivicola dell’isola, si sfila da quanti già sentenziano purtroppo effetti catastrofici nella prossima campagna nel sud Italia a causa della siccità e prova a guardare avanti con fiducia.
Puntare a 30 mila tonnellate
“Lo stress idrico si fa sentire – ammette – e qualche temporale isolato che pure si è registrato in questi giorni non ha modificato la situazione. Siamo, come lo scorso anno, in una campagna che definirei di media-scarica, con 30 mila tonnellate di olio potenziali, rispetto ad una media di 50 mila e a punte di 80 mila tonnellate a cui la Sicilia può arrivare. Certo, se dovesse piovere entro metà settembre, queste previsioni potranno essere pienamente confermate, diversamente la vedo critica”.
E proprio dall’andamento del meteo si potrà capire il tempo di raccolta delle olive. “Qui da noi la vendemmia inizia con 10 giorni di anticipo – continua Terrasi – e la stessa cosa potrebbe accadere per la raccolta delle olive se non dovesse piovere. Viceversa, un po’ di acqua garantirebbe alla drupa di reidratarsi e indurrebbe l’olivicoltore ad attendere qualche giorno in più prima della raccolta”.
Cresce l’olio certificato Igp Sicilia
Un occhio al meteo, ma uno anche al mercato, per Mario Terrasi che con l’Igp Sicilia sta ottenendo grandi soddisfazioni. “Abbiamo superato i già positivi risultati dell’anata precedente con oltre 2 milioni di collarini certificati, Stiamo ottenendo grandi soddisfazioni dai mercati internazionali: nord Europa, Stati Uniti e Canada, Cia e Giappone ed ultimamente anche Emirati Arabi. Il brand Sicilia piace molto all’estero e questo ci induce a prevedere una crescita di certificazione anche nella prossima campagna, tenuto conto che pure il maggior produttore della Dop Val di Mazara, l’altra certificazione forte dell’isola, dovrebbe puntare maggiormente sull’Igp. Se l’olio convenzionale, come si prevede, dovesse scendere di prezzo trainato dal ribasso che si sta registrando in Spagna e Grecia, l’Igp ritengo che manterrà il proprio valore, ampliando così il differenziale che oggi è intorno ai 50 centesimi, ma che potrebbe presto raddoppiare. Con la certezza, poi, di una veloce collocazione nel mercato”.