La Tunisia punta a raggiungere un milione di tonnellate di olio di oliva ponendosi secondo produttore mondiale dopo la Spagna. Lo ha annunciato il ministro dell’agricoltura e delle risorse idriche del paese nordafricano, Abdelmonem Belati a margine dell’inaugurazione del Salone dedicato alla promozione nell’Ufficio dell’Olio tunisino (Onh).
Tre le direttrici su cui ci si sta indirizzando per questo obiettivo: una migliore distribuzione delle superfici coltivate, l’intensificazione delle superfici irrigue e la promozione della ricerca scientifica. A favore giovano anche le due varietà autoctone che si sono dimostrate particolarmente resilienti a stress idrici e cambiamenti climatici, come ricordato in un precedente articolo.
Il ministro ha ribadito come l’olio di oliva rivesta una importanza strategica per l’economia della Tunisia. E il salone – dove sono esposte per connazionali e turisti le varietà e le marche dell’olio d’oliva tunisino che si sono distinte nei concorsi internazionali – fa parte di una strategia complessiva volta alla promozione del prodotto che quest’anno ha toccato le 220 mila tonnellate. Oltre la metà è stata destinata all’export, con un significativo apporto di olio confezionato che da solo ha generato 123 milioni di euro, valore nettamente superiore a quello venduto sfuso.
Stando a quanto comunicato, i ricavi delle esportazioni di olio d’oliva hanno registrato una crescita del 91% rispetto allo stesso periodo della stagione precedente. Un miglioramento del 27% si è registrato anche in termini di quantità di olio d’oliva confezionato esportato, ha aggiunto il ministro precisando che il governo di Tunisi ha messo in atto un programma di commercializzazione di 190.000 tonnellate di olio d’oliva entro l’inizio della prossima campagna olearia.
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