L’Oleificio Sollami di Caltanissetta – tra i primi a concretizzare l’ammodernamento del proprio frantoio nel rispetto dei requisiti previsti dal bando del Pnrr – si prepara alla nuova campagna olearia con un impianto di primissimo livello, dove innovazione si coniuga con alta qualità e piena sostenibilità.
Abbandonato il vecchio impianto a tre fasi, il giovanissimo Giovanni Antonino Sollami, (nella foto insieme al nonno Giovanni) che insieme agli zii Fabio e Pierluigi gestisce l’azienda agricola di famiglia Fra-Sol, ha scelto di andare sul sicuro, affidandosi alla migliore tecnologia Pieralisi. Nell’ampia struttura in contrada Torretta, perfettamente ripulita e rinnovata, hanno trovato così posto un frangitore a doppia griglia con inverter, le gramole Molinova, il decanter Skorpion a due fasi 44.3 e il separatore Marte. Un impianto Pieralisi perfettamente in linea con lo spirito del bando che puntava a sostenere quegli investimenti finalizzati al miglioramento della produzione, tenendo conto anche gli aspetti ambientali.
E già, perché, se sul fronte della qualità la tecnologia Pieralisi è già una garanzia del suo, sono la scelta del due fasi e l’aggiunta di un denocciolatore che consentiranno all’Oleificio Sollami di applicare al meglio il concetto di economia circolare.
Il nocciolino verrà infatti commercializzato come combustibile per caldaie (e si sa che ha un potere calorifero tra i più efficaci), mentre sansa ed acqua di vegetazione saranno indirizzati ad un vicino impianto a biogas. Dunque tutta l’oliva che arriverà in frantoio sarà interamente utilizzata. E di oliva ne è attesa una importante quantità, visto che l’Oleificio Sollami è un punto di riferimento nella provincia di Caltanissetta per la lavorazione conto terzi. A ciò si aggiunge una produzione propria, grazie ai 10 ettari di oliveto in proprietà – tra i 120 complessivi dell’azienda agricola – con un prossimo obiettivo all’orizzonte: quello di confezionare e commercializzare l’oli extravergine di oliva con etichetta propria, cosa che già avviene per il vino dell’azienda agricola.
Insomma, presente e futuro di grandi prospettive per questo oleificio attivo da oltre 30 anni, grazie a Giovanni – nonno di Giovanni Antonio e padre di Fabio e Pierluigi – che ha avuto a suo tempo la giusta intuizione di dare vita ad un impianto a servizio di un territorio non semplice, dove l’olivicoltura è praticata a 600 metri sul livello del mare, ma dove le varietà siciliane per antonomasia – Nocellara, Biancolilla, Cerasuola e Tonda Iblea – riescono ad esprimersi al meglio.