di Roberta Ruggeri e Francesca Gambin
Il mercato dell’olio extra vergine d’oliva è complesso e variegato, influenzato da qualità, origine e strategie di marketing. In Italia, il consumatore è sempre più sensibile alla provenienza e alla qualità percepita, mentre all’estero la logica d’acquisto è spesso guidata dal prezzo, dalla notorietà del marchio e dall’attrazione verso la dieta mediterranea.
Segmentazione del mercato
Un’indagine dell’Ufficio Economico AIPO ha analizzato le dinamiche d’acquisto nelle principali piazze italiane e nei mercati strategici del Nord Europa, degli Stati Uniti e del Canada, evidenziando una netta segmentazione del mercato. L’olio extra vergine italiano si posiziona a circa 14 euro al litro, mentre le miscele provenienti da Spagna, Grecia e Tunisia restano sotto i 10 euro. A prezzi superiori ai 18-19 euro al litro si collocano le eccellenze: DOP, IGP, biologici, monocultivar e artigianali, scelte da consumatori attenti all’autenticità e alla tracciabilità.
Il marketing gioca un ruolo decisivo, trasformando le etichette in strumenti narrativi che raccontano il territorio e la filiera, mentre l’e-commerce e la comunicazione digitale stanno riducendo le distanze tra produttori e consumatori.
La qualità resta il fattore chiave, con oli DOP, biologici e artigianali riconosciuti come eccellenze, ma il prezzo continua a influenzare fortemente le decisioni d’acquisto, soprattutto per le famiglie meno inclini a investire in prodotti premium. La fiducia legata alla provenienza italiana si mantiene centrale, così come le strategie di comunicazione che esaltano il valore del prodotto attraverso certificazioni e storytelling.
Le preferenze d’acquisto mostrano che il 53,5% dei consumatori sceglie miscele UE o extra UE, il 36,5% predilige oli italiani e un 10% si orienta verso prodotti premium, un segmento in crescita grazie all’attenzione per la salute e il benessere.
Evoluzione del mercato e nuove prospettive
La sostenibilità e l’educazione alimentare stanno ridefinendo il mercato, con una crescente domanda di oli tracciabili e caratterizzati da profili organolettici distintivi. L’olio extra vergine d’oliva è sempre più percepito come un alimento funzionale, apprezzato per il contenuto di polifenoli e antiossidanti.
Nei mercati internazionali, soprattutto in Nord Europa, Nord America e Giappone, si osserva una maggiore apertura verso prodotti italiani di alta gamma, con una crescente attenzione per la qualità e l’impatto ambientale.
La presenza di oli spagnoli, greci e nordafricani resta forte e il prezzo continua a essere un fattore chiave per molti consumatori. Solo una fascia più ristretta di clienti gourmet o attenti alla salute è disposta a investire nei prodotti italiani, ma il valore del “Made in Italy” rimane un vantaggio competitivo importante, soprattutto quando supportato da certificazioni e strategie di comunicazione efficaci.
Conclusione
L’acquisto di olio extra vergine d’oliva si basa su un equilibrio tra prezzo, qualità e percezione. In Italia, la fascia orientata al risparmio è predominante, ma il segmento premium sta crescendo. Nei mercati esteri, il potenziale per l’olio italiano è elevato, ma servono investimenti in educazione alimentare, comunicazione mirata e strategie di posizionamento. Per mantenere competitività e intercettare nuovi gusti, è essenziale monitorare le tendenze globali e adattare l’offerta in modo distintivo e flessibile.