Olio, su prezzi e salute Unapol al Ministro: “Bene, ora una campagna informativa”

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Magari poteva tenersi su un prezzo più basso, anziché “sparare” 30 euro al litro per una bottiglia di olio extravergine di oliva! Che, per carità, li vale tutti. Ma già tenersi sui 18/20 euro per un buon prodotto avrebbe avuto il giusto “peso”, senza l’effetto di spaventare il consumatore che di fronte allo scaffale degli oli di oliva è già disorientato del suo. Perché poi l’attenzione di chi fa i titoli di giornale, come puntualmente accaduto nell’articolo che ne parla, si sposta inevitabilmente sul prezzo e non sul motivo per cui questo stesso prezzo è pienamente giustificato.

Ad ogni buon conto, va dato atto al ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare e Forestale, Francesco Lollobrigida, di aver richiamato l’attenzione sugli effetti salutistici dell’olio di oliva. Aspetto questo che è ben noto al settore olivicolo-oleario, ma che “rimbalzato” sui quotidiani nazionali – chissà perché! – viene salutato come una assoluta novità.

L’occasione dell’intervento di Lollobrigida è stata la Settimana nazionale della prevenzione oncologica, nelcelebrare la quale il ministro ha evidenziato come non ci sia da stupirsi se un litro d’olio possa raggiungere prezzi molto elevati: “Alcuni prodotti sono di alta qualità e portano benefici, diventano una medicina… e una buona medicina, sana, senza controindicazioni particolari deve avere il giusto prezzo e il giusto riconoscimento sociale”.

Parole accolte di buon grado dal settore, che ovviamente auspica che dalle parole si passi presto ai fatti. Come Unapol che per bocca del suo presidente Tommaso Loiodice evidenzia: “Da sempre sosteniamo che la valenza sociale dell’olivicoltura è uno dei punti di forza che le assegna un ruolo di fondamentale e imprescindibile importanza sullo scenario nazionale. Se solo si immaginassero i nostri territori senza la presenza degli alberi di olivo, lo scenario sarebbe spettrale, come lo è oggi per chi attraversa le terre devastate dalla Xylella, per non parlare dell’importanza economica e dei riflessi culturali che nelle comunità locali del centro sud le assegnano un ruolo di rilevanza strategica. Quest’anno i produttori italiani hanno visto riconosciuti i giusti margini e non può prevalere il concetto che questo sia determinato da una pura congiuntura legata alla scarsa produzione dei nostri competitor dell’area mediterranea. L’extravergine, come giustamente afferma il Ministro, è un prodotto che fa bene alla salute e in un’ottica di economia sanitaria, prevenire è sempre meglio che curare”.

Attribuire il giusto prezzo all’olio extravergine d’oliva, così come il giusto riconoscimento sociale agli agricoltori che lo producono, è un processo che parte dalla sensibilizzazione del consumatore. Questa è una delle prerogative di Unapol, evidenzia Loiodice “che da sempre si prodiga nella divulgazione dei benefici intrinseci” di quello che oltre ad essere un alimento buono e gradevole al palato rappresenta anche un vero investimento per la salute.

“Per questo – ha concluso il presidente Unapol – mi permetto di risollecitare il ministro Lollobrigida, come già suggerito un po’ di mesi fa anche come FOOI (Filiera Olivicola Olearia Italiana) al Sottosegretario La Pietra, una campagna di sensibilizzazione, da avviare di concerto con il Ministero della Salute, che inviti i consumatori ad un uso costante di questo elisir. Acquistare una bottiglia di extravergine non può e non deve essere considerato un costo, ma un investimento per il proprio benessere. L’augurio è che si sia all’inizio di un cambio epocale di approccio a questo meraviglioso e prezioso prodotto principe della dieta mediterranea”.

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Tags: Lollobrigida, prezzo olio di oliva, Unapol

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