Si amplia oltre le previsioni la platea degli olivicoltori aderenti ai sistemi di qualità Dop e Igp con domande pervenute, nell’anno corrente, per oltre 155 mila ettari. Di conseguenza, si riduce il contributo ad ettaro del sostegno accoppiato al reddito rispetto a quanto stimato dal Piano strategico della Pac.
Lo ha fatto emergere Anna Rufolo, responsabile del settore olivicolo di CIA (nella foto), al convegno tenutosi al Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare e Forestale dedicato proprio alle Indicazioni Geografiche.
Come noto, ha fatto osservare la Rufolo, il sostegno accoppiato per l’olivicoltura è destinato esclusivamente alle superfici olivicole incluse nei sistemi di qualità con produzione di olio di oliva destinati ai prodotti certificati Dop e Igp.
La dotazione finanziaria prevista dal Piano Strategico della Pac (Psp) ammonta in questo caso a quasi 12 milioni di euro l’anno – per l’esattezza 11.817.011,22 euro – prevedendo lo stesso Piano che siano interessate all’aiuto accoppiato superfici pari a 101.026 ettari per anno. Tali ettari, ha ricordato la Rufolo, sono stati stimati sulla base dei dati statistici in possesso all’Unione europea. Si è però registrato in questo primo anno una adesione maggiore ai sistemi di qualità, pari a 155.189 ettari. Ragion per cui, il contributo per il sostegno accoppiato scende dai 117 euro ad ettaro stimati inizialmente a 76,15 euro ad ettaro. E questo, se si mantengono costante le domande annuali, resterà il valore fino al 2027, a meno di interventi finanziari specifici.
“Da un lato – ha sottolineato la Rufolo – è positivo riscontrare che un numero maggiore di olivicoltori si stia orientando verso produzioni certificate, che rafforzano il legame con il territorio, dando una precisa identità e identificabilità alla produzione olearia, nella migliore tradizione della biodiversità presente nel nostro paese. Dall’altro lato, però, il sostegno accoppiato inevitabilmente si riduce, senza per altro contare la difficoltà che incontra oggi la produzione certificata Dop e Igp a spuntare un prezzo migliore rispetto a quella convenzionale”. Elementi, questi evidenziati dalla rappresentante CIA, su cui il settore olivicolo-oleario è chiamato ad una approfondita riflessione.
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