Produzione nazionale a 315 mila tonnellate

Ismea conferma il dato previsionale, riduzioni in Spagna e Grecia, impennata nel Nord Africa
Mercato alimentare in Italia
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Con le operazioni di raccolta e molitura concluse, Ismea conferma il dato previsionale di 315 mila tonnellate di olio di oliva per la campagna 2021-22, in crescita del 15% su un 2020 particolarmente scarso.
La situazione per aree geografiche è stata molto eterogenea – sottolinea il rapporto Ismea – e, pur con differenze importanti anche tra zone contigue, dalle indicazioni disponibili emerge un incremento produttivo al Sud, tale da indurre il segno positivo sull’intera produzione nazionale. A trainare la ripresa è sicuramente la Puglia, con un +38% sullo scorso anno, che non soddisfa comunque i produttori.


Nonostante fosse attesa una stagione di “carica”, la crescita è risultata nettamente inferiore sia alle aspettative che alle potenzialità. Molti sono stati i fattori climatici che hanno contribuito alla perdita di produzione – le gelate primaverili, la siccità estiva e la frequente alternanza di caldo freddo – che non hanno favorito l’ottimale sviluppo vegetativo degli oliveti. Le alte temperature estive e l’assenza prolungata di precipitazioni hanno ulteriormente aggravato la situazione in tutti gli areali italiani, soprattutto in quelli non provvisti di impianti irrigui”.

A livello mondiale, sempre secondo i dati elaborati da Ismea, le stime produttive attestano i volumi della campagna 2021/22 a 3,1 milioni di tonnellate, sintesi della flessione della produzione comunitaria (-3%), determinata dalla riduzione attesa in Spagna (-7%) e Grecia (-14%), e della contestuale crescita fuori dai confini della Ue, trainata dalla Tunisia (+71%), oltre che dalla Turchia (+9%) e dal Marocco (+25%).

Tags: in evidenza, Ismea

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