Un’azienda olivicola su dieci lavora in perdita ed è a rischio chiusura. La denuncia arriva da Coldiretti e Unaprol che citano dati del Crea. A pesare, come noto, l’esplosione dei costi aumentati in media del 50% nelle aziende olivicole: si va da rincari diretti e indiretti determinati dall’energia che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio nelle campagne, mentre il vetro costa oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, ma si registra anche un incremento del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica. Olivicoltori e frantoiani sono costretti a fronteggiare l’incremento dell’elettricità, i cui costi sono quintuplicati.
Il tutto all’interno di una stagione dove Coldiretti e Unaprol confermano le stime di un calo del 30%. Paga il prezzo più alto il Sud Italia, specie nelle regioni più vocate all’olivicoltura come Puglia e Calabria dove, nel primo caso, si rischia un taglio fino al 50% a causa prima delle gelate fuori stagione in primavera e poi dalla siccità. Nelle regioni centrali, come Lazio e Toscana, l’andamento è a macchia di leopardo con un leggero rialzo della produzione rispetto all’anno precedente, stimabile tra il 10 e il 20%. Sembra andar meglio invece nel resto d’Italia con il Nord, che segna un aumento produttivo attorno al 40-60% fra Liguria, Lombardia e Veneto.
Numeri presenti nel report “2022, la guerra dell’olio Made in Italy” che Coldiretti e Unaprol hanno diffuso con l’avvio della campagna olearia. A pesare sulla produzione nazionale, come noto ricorda la Coldiretti, è stata una siccità devastante mai vista negli ultimi 70 anni che ha messo in stress idrico gli oliveti danneggiando prima la fioritura e poi le gemme, soprattutto in quelle zone dove non si è potuto intervenire con le irrigazioni di soccorso per dissetare e rinfrescare le piante. Ma diverse aziende hanno deciso di non intervenire per gli elevati costi di carburante, elettricità, service e prodotti di supporto alla nutrizione dei terreni.
E se i costi crescono mentre scendono i ricavi delle imprese, il carrello della spesa delle famiglie registra aumenti dei prezzi al dettaglio per la maggior parte dei prodotti della tavola – spiegano Coldiretti e Unaprol – con l’olio extravergine d’oliva per il quale sono attesi forti rincari sugli scaffali in autunno con l’arrivo delle nuove produzioni.

Voce per voce, ecco tutti gli aumenti delle aziende olivicole
Coldiretti e Unaprol: "Lavora in perdita un'azienda su dieci"
Economia
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