Le isole vivono una campagna olearia che ha portato meno danni del previsto, con una produzione che esalta in maniera significativa la qualità e che anche sotto il profilo delle rese ha dato risultati più che apprezzabili.
In un’Italia che registra stime al ribasso del 37% rispetto allo scorso anno secondo le indicazioni Ismea, Sicilia e Sardegna rispondono con performance decisamente migliori, pur nella criticità che le ondate di calore hanno prodotto, soprattutto in fase di allegagione.
“Rispetto alle previsioni iniziali – rileva Mario Terrasi, presidente di Oleum Sicilia, la maggiore OP dell’isola con oltre 4.500 produttori e consigliere di amministrazione del FOA – devo dire che la campagna è andata decisamente meglio. Certo, siamo su livelli inferiori rispetto allo scorso anno, ma non in maniera significativa. Alcuni areali hanno sofferto più di altri, ma anche laddove vi è stata maggiore criticità, al massimo si è arrivata ad una perdita produttiva di un 25%”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Salvatore Cutrera (nella foto), alla guida del frantoio di Chiaromonte Gulfi che è tra i più grandi e innovativi d’Italia: “Le piogge di inizio settembre – evidenzia – hanno salvato la produzione. Il bel tempo di ottobre ci ha permesso poi di raccogliere tutte le olive prima che potessero essere attaccate dalla mosca. Un 25% in meno sì, ma di una qualità davvero eccezionale per gli oli siciliani”.
A pieno regime stanno lavorando i frantoi in Sardegna. Da Accademia Olearia di Alghero, un’altra big dell’extravergine di qualità, Alessandro Fois (nella foto) ci spiega: “Al nord abbiamo sofferto di più, con un 20/30% in meno di produzione per la nostra Bosana che è la varietà principale. Nel resto dell’isola la produzione è stata più che buona. Ci ripaga pienamente la qualità, su livelli ottimali, perché le temperature ci hanno salvato dalla mosca”. Più a sud, Francesco Locci, titolare dell’omonimo frantoio a due passi da Cagliari e presidente dell’Associazione frantoiani sardi conferma: “Stiamo ancora lavorando a pieno regime: Semidana e Tonda di Cagliari, che sono le nostre cultivar prevalenti, stanno dando risultati molto positivi in termini di qualità. ”.
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