La cascola verde delle olive causata dalla cimice asiatica

Come riconoscere l'attacco, gli effetti e come intervenire
Senza categoria
Views: 1K

di

La cimice asiatica è una specie molto invasiva che, pur avendo preferenze per alcune colture, come il ciliegio, il melo, il pero, si nutre anche di altre piante, incluso l’olivo. Gli individui di questa specie hanno un’elevata capacità riproduttiva, sono molto mobili, possono compiere in volo spostamenti di alcuni chilometri il giorno, mentre i giovani, privi di ali, possono spostarsi solo di qualche decina di metri. Inoltre, hanno una lunga durata di vita, vivendo fino a un anno. La presenza di siti di svernamento come case, fabbricati e cumuli di materiale rappresentano un fattore favorevole alla loro proliferazione, offrendo un rifugio ideale per la riproduzione.

La proliferazione della cimice asiatica è favorita anche nei terreni frammentati, dove la presenza di diverse colture riduce la capacità di difesa delle piante contro gli attacchi di questo insetto dannoso. In tali situazioni, le cimici asiatiche possono spostarsi facilmente da una coltura all’altra, soprattutto nel momento in cui una di esse viene trattata con prodotti fitosanitari o conclude la produzione di frutti appetiti dall’insetto.

Da osservazioni, è emerso che alcune varietà come il Frantoio, il Leccino, il Pendolino, il Casaliva, il Moraiolo, anche se questo in minore misura, sono particolarmente suscettibili agli attacchi da cimice asiatica.

La cimice asiatica inizia a causare danni alle olive poco dopo la loro allegagione. Grazie al suo apparato boccale pungente e succhiante, l’insetto perfora la piccola drupa, penetrando all’interno della polpa e nutrendosi della linfa presente e dei tessuti tegumentali ancora in fase lattiginosa, che poi formeranno il seme.

Le lesioni causate da queste suzioni privano le olive sia di nutrienti essenziali e sia di parti costituenti la sua struttura di drupa, diventando così una delle principali cause della sua precoce caduta o abscissione, fenomeno noto come “cascola verde anomala”.

In caso di attacco, le olive in fase di crescita perdono la loro tenuta al ramo, risultando indebolite e private di una loro parte costituente, iniziano a necrotizzare dalla parte sottostante delle olive e cadono.

Il danno può essere identificato sezionando le piccole olive e osservando la presenza di necrosi del seme e la quasi totale assenza della sua parte interna, che è stata succhiata dall’insetto.

Per controllare la cimice asiatica è fondamentale adottare un approccio basato sull’osservazione visiva al fine di raccogliere informazioni su tutti gli stadi di sviluppo dell’insetto. Questo processo permette di valutare l’entità dell’infestazione e di identificare eventuali variazioni nel suo ciclo di vita. Inoltre, è importante posizionare trappole da monitoraggio in punti strategici dell’oliveto per catturare e monitorare l’attività degli insetti adulti.

Il controllo visivo va attuato nelle prime ore del mattino, quando le cimici sono meno attive, utilizzando, nel caso, anche un retino entomologico che, si tratta di una rete o di un telo sottile, simile a una zanzariera, montato su un telaio leggero e maneggevole. Si utilizza questo strumento per passarlo vigorosamente sulla chioma delle piante al fine di catturare gli insetti presenti e quantificarne la popolazione.

Le trappole, che possono essere contenitori o fogli collanti e venire attivate con feromoni, vanno posizionate al di fuori dell’oliveto per evitare di attirare gli insetti all’interno, il che potrebbe aumentare i danni nell’area circostante. Queste trappole vanno installate all’inizio della stagione e controllate settimanalmente fino alla fine di ottobre. I monitoraggi consentono di valutare la numerosità della popolazione del fitofago.

Anche se non vi sono delle soglie d’intervento stabilite, per contenere la cascola verde anomala si può ipotizzare che, in un controllo visivo della durata di 15 minuti, la presenza di 2 adulti, nelle annate di ridotta allegagione, o di 5 adulti, nelle annate di elevata allegagione, rappresenti già un indice significativo per attuare delle azioni a contrasto.

Il contenimento della cimice può essere attuato con l’utilizzo di polveri di roccia, caolino e zeolite, già da quando le olive hanno la dimensione di grano di pepe e sino all’indurimento del nòcciolo. I turni d’intervento dipendono dalla formulazione impiegata e dal sopraggiungere di piogge dilavanti, nel qual caso va ripristinata la copertura.

Per contenere la cascola verde anomala, la difesa con prodotti insetticidi autorizzati per la cimice asiatica sono a base di Deltametrina e vanno usati alle dosi e con le modalità indicate nei vari prodotti commerciali, vanno applicati quando le olive hanno le dimensioni di un grano di pepe e prima che il nocciolo s’indurisca. È preferibile intervenire nelle ore più fresche della giornata, poiché in quel momento le cimici sono meno mobili e quindi più vulnerabili all’agrofarmaco.

Altri prodotti efficaci, anche se non specificatamente registrati per la cimice asiatica, sono i Neonicotinoidi contenenti Acetamiprid. Due formulazioni commerciali, Kestrel e Epik SL, registrate per il controllo della mosca dell’olivo e della tignola dell’olivo, hanno dimostrato un buon potere abbattente contro gli adulti e un’efficacia maggiore sulle forme giovanili. Pure il piretro naturale, registrato per l’uso in agricoltura biologica contro la mosca dell’olivo, anche se non specificamente mirato alla cimice asiatica, ha dimostrato di essere efficace soprattutto contro le forme giovanili. In questo caso è importante applicarlo alla sera, per limitare la degradazione dovuta ai raggi UV del sole e aumentare la persistenza del prodotto sulla coltura.

Con questi interventi fitosanitari l’uso di un bagnante può migliorare la distribuzione delle gocce del prodotto sulla superficie vegetale e quindi l’efficacia del trattamento. Per gli appezzamenti di grandi dimensioni, è preferibile concentrare i trattamenti sui bordi o lungo i perimetri, perché sono le zone più suscettibili agli attacchi della cimice asiatica.

Direttore AIPO
Associazione Interregionale
Produttori Olivicoli

Per rimanere sempre aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter qui!

Iscriviti alla nostra newsletter!

Tags: Aipo, Cascola verde, cimice asiatica, Enzo Gambin, in evidenza

Potrebbe piacerti anche

Ammodernamento frantoi in Sicilia: gli ammessi e gli esclusi
La festa degli oli monovarietali

Author

Potresti leggere