Anche la Campania ha pubblicato ieri la sua graduatoria provvisoria relativa al bando sull’ammodernamento dei frantoi. Sono 24 le domande ammesse, due quelle escluse. Per i titolari di queste ultime, così come per quanti, pur ammessi, ritengono di aver ricevuto un punteggio inferiore, vi sono dieci giorni di tempo dalla comunicazione per presentare istanza di riesame. Per questa regione le risorse a disposizione ammontavano a 6,2 milioni di euro.
Ad oggi, mancano all’appello ancora diverse regioni – prima tra tutti quella a maggior vocazione olivicola, vale a dire la Puglia – nella pubblicazione della graduatoria provvisoria. I tempi stringono e probabilmente slitteranno rispetto alle disposizioni del Decreto ministeriale con il quale veniva fissato il cronoprogramma dettato agli enti regionali. È infatti fissato al 30 maggio il termine per la selezione delle domande ammissibili e la formazione della graduatoria definitiva (l’elenco dei progetti ammissibili) con la comunicazione ai beneficiari ed indicazione delle condizioni per il finanziamento e la realizzazione dell’iniziativa. Poi entro il 10 giugno la trasmissione al MASAF, da parte delle Regioni e Province autonome, dell’esito della selezione delle domande e della formazione della graduatoria con l’indicazione delle somme eccedenti quelle necessarie al pagamento di tutti i beneficiari ammessi, ai fini della successiva riassegnazione delle risorse da parte del Ministero prevista entro il prossimo 20 giugno.
A sollecitare le Regioni mancanti a far presto è il presidente di Assofrantoi, Paolo Mariani. “Mi auguro – sottolinea – che la burocrazia non freni la disponibilità dei frantoiani nell’intraprendere investimenti che, ancorché sostenuti da un’importante contribuzione pubblica, richiedono comunque l’impiego di significative risorse proprie. L’elevato numero di adesioni che si registra un po’ in tutta Italia dimostra l’attenzione che la nostra categoria sta avvenendo per ammodernare i propri impianti, nell’ottica di migliorare i processi produttivi, elevare la qualità delle produzioni, migliorare la sicurezza e l’ambiente di lavoro, riaffermare il proprio ruolo centrale nella filiera produttiva a garanzia del consumatore finale”.
Una preoccupazione legittima, se si tiene conto dei ritardi già accumulati nell’altro grande bando che interessa da vicino il settore olivicolo-oleario (al pari degli altri del mondo agroalimentare), vale a dire quello dei contratti di filiera. “Da tempo – aggiunge Mariani – è stato annunciato l’implementazione delle risorse del bando per un ampio scorrimento della graduatoria, ma ad oggi ancora non si sa nulla. E teniamo conto che anche questi sono bandi sostenuti con le risorse del PNRR e dunque i relativi progetti, molti dei quali estremamente complessi, devono trovare piena attuazione entro date prestabilite”.