Dalla Turchia cominciano ad arrivare le prime tonnellate di olio di oliva a rifornire le scorte dei principali paesi importatori, tra cui Italia e Spagna. Il governo ha infatti dato il via libera ufficiale alle esportazioni verso i mercati esteri di olio sfuso, dopo un lungo periodo di sospensione. Il divieto di vendere all’estero, come noto, era scattato ad agosto 2023 ed era stato deciso con l’obiettivo di contrastare l’aumento dei prezzi del mercato domestico dove il costo dell’olio era più che raddoppiato a fronte di un aumento delle esportazioni del 280%.
Da questo mese di giugno le esportazioni sono calibrate per un quantitativo di 10 mila tonnellate al mese per cinque mesi e dunque fino ad ottobre, per 50 mila tonnellate complessive che sono il volume massimo autorizzato. Sarà richiesta una tassa sulle esportazioni pari a 200 euro a tonnellate e l’assegnazione delle quote agli esportatori sarà determinata sulla base delle quantità immesse nei mercati internazionali negli ultimi tre anni.
La notizia è stata accolta ovviamente con grande piacere dalle industrie olearie che potranno così avere una dotazione di olio sfuso maggiore e rimpinguare le proprie scorte fino all’inizio della nuova campagna che, stando alle previsioni e facendo i debiti scongiuri, dovrebbe riportare la produzione mondiale vicino agli standard anteriori al 2022.