Cascola delle olive: quando è naturale, quando è anomala

un fenomeno complesso dove interagiscono vari fattori
AIPO
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Come ogni anno, si presenta il fenomeno della cascola delle olive, una caduta naturale dei frutti non fecondati o poco competitivi. Questo processo fisiologico avviene per diverse ragioni, principalmente perché gli ovuli non fecondati o quelli che non hanno ricevuto un sufficiente stimolo di crescita vengono eliminati.

Se un ovulo non è fecondato da un granello di polline, non riceverà il segnale chimico necessario per avviare e sostenere la crescita del frutto. La fecondazione è fondamentale per lo sviluppo dell’endosperma e dell’embrione, che innescano la crescita dell’ovario in frutto.
Nell’olivo, come in molte altre piante, la presenza di ovuli non fecondati può essere attribuita a fattori naturali e ambientali come le condizioni climatiche sfavorevoli, pioggia, vento forte o temperature estreme durante il periodo di fioritura, presenza di polline sterile che non è capace di fecondare gli ovuli, una produzione insufficiente di polline può limitare la fecondazione degli ovuli, squilibri nutrizionali, parassiti fungini.

In generale, invece, quando l’ovario ha avuto lo stimolo alla crescita, indipendentemente dalla fecondazione, si nota la crescita del tessuto, fino alla dimensione di “grano di pepe” : questo avviene nei giorni successivi alla piena fioritura, dando l’impressione di un’ottimale allegagione. Tuttavia, gli ovari non fecondati si seccano già dopo 10-15 giorni dalla caduta dei petali e rimangono solo quelli fecondati.

Dopo la fecondazione, l’ovario del fiore si trasforma in frutto, processo che richiede un significativo apporto di risorse, come azoto, fosforo, potassio, e altre sostanze essenziali, che sono fondamentali per la sua crescita e sviluppo. Durante queste prime fasi di sviluppo, non tutti i frutti sono ugualmente capaci di attrarre e utilizzare le risorse della pianta, alcuni possono essere meno vitali, così la pianta tende a “scartare” quelli meno competitivi attraverso un processo di abscissione, ovvero il distacco naturale.

Osservando attentamente, è possibile notare che le olive più piccole o quelle posizionate più lontano dal centro del ramo cadono per prime. Ciò suggerisce che c’è una competizione tra le olive, che può essere per l’acqua e per i nutrienti. Quando le olive si staccano, di solito si nota che prima raggrinziscono e diventano più scure ad iniziare nella parte più lontana dalla base della drupa, che è la parte carnosa dell’oliva, e poi viene coinvolto l’intero frutto.

Due ormoni specifici sembra regolino questo processo: l’etilene e l’acido abscissico. L’etilene è coinvolto nel distacco degli organi dalla pianta; un aumento di etilene può promuovere la rottura delle pareti cellulari e la conseguente caduta delle olive. L’acido abscissico, invece, regola il momento in cui le olive si staccano dal ramo. In condizioni anomale, una regolazione alterata dell’acido abscissico può influenzare la caduta.

L’olivo, attraverso questo processo di selezione naturale, regola il numero di frutti che può sostenere con le risorse disponibili. Questo permette alla pianta di mantenere un equilibrio tra il numero di frutti e la capacità di crescita di ciascuno di essi, concentrando le risorse su quelli più promettenti. Questo è un meccanismo di ottimizzazione naturale che aiuta la pianta a garantire una produzione di frutti sostenibili e di maggiore qualità.

La maggior parte della cascola avviene poche settimane dopo la fioritura e interessa principalmente i pistilli più piccoli, sia fecondati che non, ma il periodo temporale interessato potrebbe anche andare da inizi di luglio sino all’indurimento del nocciolo, giungendo così ai primi di agosto.

Condizioni climatiche avverse possono aumentare il numero di olive poco competitive. Questo fenomeno è particolarmente rilevante in caso di forti piogge, prolungata siccità o temperature estremamente elevate, che possono stressare la pianta e ridurre la sua capacità di sostenere tutti i frutti.

La caduta delle olive, fino a un 15 – 20%, può essere considerata fisiologica, soprattutto in caso di abbondanti fioriture, tuttavia, se la percentuale supera questi valori, siamo in presenza di una cascola anomala. Quest’ultima può essere causata da squilibri nutrizionali o idrici, da attacchi parassitari – tipicamente della Tignola dell’olivo o la Cimice asiatica o parassiti fungini – o da condizioni idrotermiche avverse, come alte temperature o mancanza o eccesso idrico da continue piogge.

In conclusione, la cascola delle olive è ancora un fenomeno complesso, influenzato da vari fattori, che interagiscono tra loro, e non sempre allo stato attuale delle conoscenze una gestione oculata di questi fattori può contribuire a minimizzarla.

Direttore AIPO
Associazione Interregionale
Produttori Olivicoli

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Tags: Aipo, cascola olive, in evidenza

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