Mosca dell’olivo: prodotti e metodi efficaci

Le strategie di contrasto al più dannoso parassita delle drupe
AIPO
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In questa parte finale del mese di agosto, le olive diventano molto recettive alle ovideposizioni, rendendo la mosca dell’olivo particolarmente insidiosa, malgrado l’evoluzione dei sistemi di contrasto, a partire dalle trappole di cattura massale.

Enzo Gambin

“Quest’anno, il monitoraggio degli adulti di mosca è più complesso a causa delle condizioni climatiche variabili – spiega il Enzo Gambin, direttore di AIPO, l’Associazione interregionale dei produttori olivicoli. Temperature molto elevate e livelli di umidità differenti influenzano significativamente la capacità attrattiva delle trappole, sia ormonali che alimentari, portando a una sottostima o sovrastima della popolazione di mosche delle olive. Questo rende ancora più importante il controllo delle infestazioni per determinare la presenza di mosche e attuare azioni preventive e di difesa”.

Azione preventiva

Si tratta di utilizzare prodotti a prevalente azione repellente contro maschi e femmine della mosca e anti-ovideposizione nei confronti delle femmine dell’insetto. “In prevalenza – chiarisce Gambin – si utilizzano le polveri di roccia, quali caolini, zeolite, calce o talco sotto forma di silicato di magnesio, tali prodotti hanno azione preventiva, vanno distribuiti sulla vegetazione e olive, per formare una barriera fisica, che consente di proteggerle da attacchi d’insetti e funghi, oltre che una riduzione degli effetti del calore su foglie e olive in quanto riflettono la luce solare, riducendo la temperatura della pianta e migliorando la fotosintesi”.

Si ricorda, aggiunge il direttore AIPO “che queste polveri di roccia hanno finalità antideponente e non hanno alcun effetto su uova già deposte della mosca delle olive. Si suggerisce, se l’ovideposizione è già presente, distribuirli dopo l’intervento curativo con larvicida. A queste polveri di roccia è possibile aggiungere dei coadiuvanti naturali aventi azione di bagnante-adesivante come la lecitina di soia, dose 150 ml/hl”.

Il rame, grazie alla sua azione nel bloccare la simbiosi batterica, in particolare quella con il batterio Candidatus Erwinia dacicola, indispensabile per la nutrizione delle larve della mosca delle olive nelle loro prime fasi di vita, rimane sempre un fruibile principio attivo antideponente. “Questo batterio – evidenzia Gambin – vive all’interno delle larve e le aiuta a crescere fornendo nutrienti essenziali. Bloccando questa simbiosi, il rame rende difficile la sopravvivenza delle larve; è consentito in agricoltura biologica ed è utile pure a contenere le popolazioni dei parassiti fungini, soprattutto l’occhio di pavone, e batterici, come la rogna dell’olivo“.

I preparati a base del fungo entomopatogeno Beauveria bassiana, esempio il prodotto commerciale Naturalis, una volta distribuiti sulla superficie dell’oliva, svolgono un’azione di repellenza all’ovideposizione e quindi preventiva. Il trattamento, alla dose medi di 2 l/ha, utilizzando volumi d’acqua di 800-2000 l/ha, rimane efficace circa una settimana, va applicato preferibilmente la mattina presto o al tramonto, in caso di pioggia, va ripetuto il trattamento.

Difesa con esche attrattive adulticide

Dove sono superate le due catture di adulti giornaliere e in assenza di ovideposizione di uova o presenze di larve, il direttore di AIPO propone interventi adulticidi con:

  • Cyantraniliprole per il convenzionale, prodotto commerciale Exirel Bait®, costituita dall’esca attrattiva Visarel, dose 1,25 lt/ha + Exirel Bait, dose 75 ml/ha, ha azione di controllo anche nei confronti di lepidotteri, tripidi e coleotteri presenti nell’oliveto.
  • Spinosad per il biologico, prodotto commerciale Spintor Fly, alla dose di 1-1,2 l/ha diluito in 4 lt di acqua. Il prodotto va distribuito sul 50% delle piante presenti, la soluzione non deve essere nebulizzata, ma distribuita in gocce di 1-3 mm applicando una chiazza di bagnatura di circa 30-40 cm di diametro, controlla anche altri insetti parassiti dell’oliveto.

“L’applicazione di questo prodotto – spiega – si attua seconda il sesto d’impianto dell’oliveto, tradizionale, sino a un centinaio di piante ettaro, è consigliabile un’applicazione a “macchia” a metà chioma, avendo cura di trattare tutte le piante coprendo una superficie di 1-2 mq, utilizzando atomizzatori a spalla in grado di nebulizzare e spruzzare liquidi. Negli impianti intensivi o superintensivi diventa più facile effettuare un’applicazione “a banda” lungo la metà chioma”.

  1. Adulticidi/ovicidi/larvicidi

Danno risultati se impiegati nei primi stadi di sviluppo delle larve, inoltre hanno limitazioni numeriche quanto a trattamenti annui. Agiscono prevalentemente per ingestione, previa penetrazione nelle drupe grazie a proprietà citotropiche. Sono autorizzati differenti formulati commerciali con specifici dosaggi, la maggior parte dei quali utilizzabili in strategia ovo-larvicida.

  • Acetamiprid, Epik SL 150 ml/hL (tempi di carenza 21 giorni) o Kestrel 25-50 ml/hl, quest’ultimo è più adatto nei trattamenti di fine settembre primi di ottobre per la sua carenza di soli 7 giorni. Entrambi si possono applicare fino a tre volte nell’arco di un anno.
  • Flupiradifurone, Sivanto Prime o Riamba, 0,75 l/ha (tempi di carenza 14 giorni), ha proprietà sistemiche e citotropiciche, agisce per ingestione, sono disponibili più prodotti commerciali contenenti la sostanza attiva, con specifici dosaggi e utilizzabili a scopo ovo-larvicida; è possibile utilizzarlo per una volta l’anno.
  1. Adulticidi
  • Deltametrina, Decis Evo o Dorotrin® 25 EC (tempi di carenza 14 giorni) o Antal (tempi di carenza 7 giorni)- 40-50 ml/hl, agisce per contatto e ingestione, con ampio spettro di attività contro gli insetti nocivi, è consentito l’uso fino a tre volte durante l’anno, non è riportato nei disciplinari regionali di difesa integrata.
  • Piretro, Piretro Verde o Piretro Actigreen 160 ml/hl, (tempi di carenza 1 giorno) adatto per l’agricoltura biologica e può essere applicato fino a tre volte l’anno. I trattamenti vanno effettuati alla prima comparsa dei parassiti, possibilmente la sera e comunque nelle ore più fresche della giornata, utilizzando volumi d’acqua e pressione adeguata per ottenere una buona copertura della coltura; una soluzione leggermente acidità migliora l’efficacia del prodotto e ne aumenta la persistenza d’azione.

Il direttore AIPO ricorda che “insieme a questi prodotti, si possono aggiungere biostimolanti e corroboranti, che aiutano a regolare la perdita d’acqua delle piante (evapotraspirazione) e a mantenere l’equilibrio dei liquidi all’interno delle cellule (osmoregolazione). Tra questi, la glicina betaina è particolarmente efficace nel migliorare la tolleranza delle piante agli stress abiotici, come la siccità e la salinità. Il distillato di legno è un prodotto naturale ottenuto dalla distillazione del legno. È molto utile in agricoltura perché ha proprietà antimicrobiche, il che significa che può aiutare a combattere batteri e funghi dannosi per le piante. Inoltre, il distillato di legno può migliorare la fotosintesi, il processo attraverso il quale le piante trasformano la luce solare in energia.

Gli estratti di alghe marine, come quelli derivati da Ecklonia maxima o Ascophyllum nodosum, sono ricchi di fitormoni naturali, vitamine e minerali che stimolano la crescita delle piante e ne migliorano la resistenza agli stress ambientali. Questi estratti aiutano a potenziare le difese naturali delle piante, promuovendo una crescita più vigorosa e una maggiore produttività, anche in condizioni di stress”.

L’uso combinato di questi biostimolanti e corroboranti con gli insetticidi può quindi contribuire significativamente a migliorare le prestazioni delle piante, garantendo una maggiore resilienza e una produzione più abbondante e di qualità superiore.

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Tags: Aipo, Enzo Gambin, in evidenza, Mosca dell'olivo

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