Restano meno di 90 mila tonnellate di extravergine italiano

Cresce la giacenza di olio straniero, compreso quello di sansa
Economia
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Sono appena 89 mila le tonnellate di extravergine italiano in giacenza nei serbatoi italiani (di cui il 10% già confezionato) rispetto alle 143 mila che si registravano esattamente un anno fa. Un quantitativo che conferma la brutta annata olearia nazionale, specialmente nelle regioni trainanti del sud, e a cui fa da contr’altare un aumento di scorte dell’extravergine straniero che ha raggiunto le 68 mila tonnellate, contro le 55 mila dello stesso periodo dello scorso anno.
Eccoli i dati salienti del puntuale report mensile dell’Istituto Repressione Frodi su dati Sian aggiornato al 28 febbraio scorso.

Complessivamente, in giacenza vi sono 216 mila tonnellate di olio di oliva, perché, oltre alla categoria degli extravergini, vanno considerate quelle di oli vergini (appena 2 mila), di lampante e raffinato con un quantitativo di 26 mila tonnellate, inferiore del 20% rispetto all’anno precedente ed infine olio di sansa pari a 24 mila tonnellate (questo in crescita del 20%), più residuali 6 mila tonnellate in attesa di classificazione.

Rispetto ad un mese prima, l’extravergine italiano è sceso di appena 9 mila tonnellate, mentre si è contestualmente accresciuto il quantitativo di olio straniero (+13 mila tonnellate), anche grazie a prezzi praticamente dimezzati fuori dei confini nazionali.

Pari a 27 mila tonnellate l’olio biologico, due terzi dei quali italiano, mentre tra gli extravergini certificati, sempre Terre di Bari Dop detiene il maggior quantitativo con oltre 7,3 milioni di litri (pari al 38,8% della produzione certificata), seguite dagli Igp Toscano (2,4 milioni) e Sicilia (2,19 milioni) e dalla Dop Val di Mazara (2,11 milioni). Queste quattro tipologie detengono quasi il 74% dell’intera produzione certificata italiana.

L’approvvigionamento di olio straniero da parte dell’industria olearia, se da una parte non impedisce alla provincia di Bari di mantenere il maggior quantitativo di giacenze (30 mila tonnellate), consente però alla provincia di Perugia di detenere più prodotto (22 mila tonnellate) rispetto a quella della Bat (Barletta, Andria e Trani) che si attesta a 19 mila e le province di Firenze, Siena e Lucca, tutte con oltre 10 mila tonnellate, doppia cifra che raggiungono al sud solo Brindisi e Reggio Calabria.

Per il Report in dettaglio clicca qui.

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Tags: in evidenza, Report Frantoio Italia

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