Collaborare per evitare contraccolpi negativi alla filiera olivicolo-olearia, dopo le sentenze del Consiglio di Stato sull’utilizzo della sansa vergine. È questo il risultato finale della riunione, svoltasi tra l’lnterprofessione della filiera olivicolo olearia (FOOI), con Giuseppe Masturzo, presidente del Gruppo olio di sansa di Assitol, l’Associazione dell’industria olearia aderente a Confindustria.

Dora Desantis, presidente dell’organismo interprofessionale, ha sottolineato l’importanza di fare chiarezza, dopo settimane di grande confusione. “La produzione di energia elettrica da biogas – ha precisato – non è coinvolta dalle sentenze ma, al contrario, riguarda solo la produzione di biometano avanzato nel settore dei trasporti, quindi un numero limitato di impianti”.
Filiera e sansifici, inoltre, si sono confrontate sugli effetti delle sentenze, concordando sulla necessità di garantire una gestione ordinata che permetta a tutti gli operatori della filiera di lavorare serenamente dando il giusto valore alle sanse.
Per definire la quantità di sansa lavorabile oggi dagli impianti di estrazione, il presidente Masturzo ha presentato i dati della sansa vergine di oliva lavorata nell’ultimo decennio dai sansifici, diminuita drasticamente dal 2015.

“Questo è l’anno zero di un percorso – ha rilanciato Masturzo – che può portare la filiera a collaborare nell’interesse comune, in uno scenario di libero mercato e nel rispetto del principio del ‘food first’”. L’obiettivo finale è duplice: assicurare la produzione di olio di sansa e permettere di incentivare le sanse non lavorabili per fini alimentari.
Le organizzazioni che fanno parte del FOOI (Italia Olivicola, Unapol, Assitol, Aifo, Assofrantoi), hanno ritenuto interesse comune attivare in tempi rapidi le soluzioni individuate nell’incontro per consentire a tutti di lavorare serenamente. A tal fine, nei prossimi giorni, richiederanno al Ministero dell’Ambiente e al GSE di essere convocati ufficialmente.


















