Quattro regioni detengono oltre l’80% dell’olio extravergine di oliva biologico in Italia. Sono Puglia, Sicilia, Calabria e Toscana che, insieme, hanno in giacenza quasi 25 mila delle 30 mila tonnellate di bio registrate al portale Sian nell’ultimo report disponibile. Un report che mette in luce come il biologico nel settore oleario rappresenta una nicchia non proprio circoscritta, comunque sempre sotto il 15% della produzione nazionale. Le 30 mila tonnellate complessive – per l’esattezza 30.105, di cui appena 83 tonnellate sono di olio vergine – rappresentano una crescita del 40,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Di italiano, nelle giacenze biologiche, vi sono 24.500 tonnellate, praticamente l’81% del totale, mentre il biologico comunitario si attesta poco sopra l’11% e la restante parte è suddivisa tra olio extra Ue o blend straniero. La quasi totalità, pari ad oltre il 90% è conservato come olio biologico sfuso.
Dicevamo delle regioni. La Puglia, come prevedibile, ne detiene il quantitativo maggiore pari a 9.614 tonnellate (il 31,9% del totale), distanziando nettamente Sicilia arrivata a 5,601 tonnellate (18,6%) e Calabria con 5.260 (17,6%). Più indietro la Toscana con 4.045 tonnellate (13,4%). Seguono, con oltre mille tonnellate, l’Umbria (1.565) e la Liguria (1.054).



















