Fissare per decisione della Commissione Europea un limite dei Moah (gli idrocarburi aromatici di oli minerali) anticipando le conclusioni di un lavoro scientifico e complesso che sta portando avanti l’EFSA, non rispetta il principio di legalità e non tiene conto dei principi basilari e cardine della sicurezza alimentare.

Il tema, come noto, è tornato di attualità recentemente, dopo che una rivista tedesca aveva pubblicato un elenco di marchi di olio di oliva il cui prodotto contenuto in bottiglie, sottoposto a test, presentavano tracce di tali idrocarburi, oltre ad altre sostanze potenzialmente dannose per l’organismo umano.
Sul fronte autorizzativo, una particolare sottocommissione avrebbe discusso e approvato la proposta, supportata dagli Stati membri, di fissare un limite, che per gli oli vegetali sarebbe di 2 ppm (parti per milione), rispetto ai 10 che oggi si ricava dall’unico metodo ufficialmente riconosciuto e normato.

Di qui l’invito ad attendere il pronunciamento di EFSA atteso entro l’anno e alla successiva emanazione di un limite non solo il più basso possibile, ma basato anche sul principio di proporzionalità, anche per evitare evidenti conseguenti sul piano dei controlli.
Contaminazione di oli minerali, il Fooi scrive a Speranza
"Attendere le decisioni dell'Autorità per la sicurezza alimentare"
Mercato alimentare in Italia
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