“Grazie al lavoro del Governo Meloni e del dicastero che rappresento, sono state raddoppiate le risorse del Pnrr destinate al settore agroalimentare. In particolare, è stato riconosciuto un ulteriore finanziamento di oltre 2 miliardi per i contratti di filiera agroalimentare, pesca e foreste”. Lo ha annunciato il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.
Una bella notizia per il settore olivicolo-oleario. Grazie a queste risorse potranno così essere finanziati sicuramente oltre 100 progetti della graduatoria del V bando delle filiera agroalimentari, una quindicina dei quali sono destinati al settore olivicolo oleario, per un importo complessivo di circa 200 milioni.
Sono 8 i progetti targati Unaprol-Coldiretti per oltre 85 milioni, mentre intorno ai 20 milioni assommano quello di Italia Olivicola, quello di Aproli-Aifo, quello di Confoliva e, poco sopra i 10 milioni, il progetto di Monini e quello di Salov per restare tra i principali.
Resta comunque sullo sfondo un problema, quello relativo alla bancabilità dei progetti, di cui aveva parlato proprio a Olivonews Paolo Mariani (nella foto), presidente di Assofrantoi, già alla guida del FOOI – Filiera Olivicola Olearia Italiana e personalità di riferimento del settore: “A differenza dei bandi precedenti – aveva spiegato Mariani – per questo quinto sui contratti di filiera non era richiesta la bancabilità. E parliamo, tra l’altro, di progetti perfezionati oltre un anno fa quando i tassi di interesse erano intorno al 2%, decisamente inferiori rispetto a quelli odierni, e l’inflazione decisamente più bassa. Dunque, tra progetti che non riuscirebbero ad avere l’avallo da parte del mondo del credito ed altri su cui potrebbe arrivare la rinuncia per gli alti tassi di interesse, la graduatoria finale sarà decisamente diversa rispetto a quella provvisoria pubblicata. Credo che, così come il Ministero sia stato sensibile verso il mondo agricolo, consapevole che i contratti di filiera sono elementi importanti per il settore, allo stesso modo il sistema bancario dovrebbe sviluppare ragionamenti più consapevoli per garantire la finanziabilità dei progetti, tenendo conto di come sta muovendo l’economia reale del Paese ed il ruolo che l’agroalimentare riveste per il Pil nazionale”.
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