Ecco tutti i prodotti disponibili contro la Mosca dell’olivo

Già ai primi di luglio il rischio di una prima infestazione
AIPO
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In questo 2024 abbiamo ormai raggiunto la fase di primo sviluppo delle olive, diventa allora importante prepararsi a contrastare il loro principale parassita, la Mosca delle olive. In quest’annata che si è caratterizzata per un anticipo della fioritura e dell’allegagione, il che fa supporre che, già ai primi di luglio, si presenti un rischio d’infestazione della prima generazione estiva. È importante allora affrontare la sfida in modo efficace. La settimana scorsa avevamo considerato l’utilizzo delle trappole a cattura massale, riconoscendo che il loro impiego è più efficace se integrato con altri sistemi di contrasto, come l’utilizzo di esche moschicide, insetticidi, antideponenti e repellenti, che andremo ora a valutare.

Esche moschicide

Le esche o preparati moschicidi sono prodotti fitosanitari, contengono sostanze che attraggono le mosche con inserito un insetticida; agiscono nei confronti degli adulti per ingestione del prodotto stesso e per contatto. Questi composti sono sensibili al dilavamento, in caso di piogge superiori a 10 mm richiedono interventi ripetuti. Tra i prodotti disponibili, troviamo lo Spinosad, che è presente sul mercato da diversi anni ed è ottenuto da un batterio del suolo chiamato Saccharopolyspora spinosa.

Una delle possibilità per trovare lo Spinosad in commercio è l’etichetta Spintor™ Fly della Corteva; si utilizza alla dose di 1-1,2 litri per ettaro, diluito in 4 litri di acqua, va spruzzato a macchie su una porzione di foglie di un ramo per chioma, preferibilmente sul lato sud, è consentito in agricoltura biologica e può essere ripetuto fino a otto volte l’anno, con un intervallo di circa 15 giorni, secondo le condizioni meteorologiche.

Il  Cyazypyr è presente nell’Exirel® Bait della FMC Agro Italia s.r.l, è una miscela che include l’esca attrattiva Visarel®, composta da proteine idrolizzate e ingredienti aggiuntivi per migliorarne l’efficacia e la stabilità. Le dosi raccomandate sono di 75 ml per ettaro per l’Exirel® Bait e 1,25 litri per ettaro per il Visarel. Nelle coltivazioni di oliveto con sesto d’impianto tradizionale, si spruzza sulla chioma di tutte le piante, formando una macchia di 1-2 mq. Nei sistemi intensivi o superintensivi, è possibile eseguire un’applicazione a banda di 20-30 centimetri per tutta la fila. Si consigliano 3 applicazioni a intervalli di 7-14 giorni, in base alla pressione del parassita e, in caso di piogge superiori a 10-15 mm, è necessario ripetere il trattamento.

È possibile creare esche moschicide personalizzate in azienda. In questo caso, s’inizia utilizzando prodotti che contengono proteine idrolizzate, come ad esempio il Nu Bait della Biogard, che va combinato con un insetticida, a base di Deltametrina o Acetamiprid. Le dosi devono essere regolate secondo le prescrizioni riportate sull’etichetta. Si consiglia di irrorare il 50% delle piante, eseguendo al massimo 3 trattamenti all’anno con un intervallo di 10 giorni tra le applicazioni.

Insetticidi

Tra gli insetticidi abbiamo sempre l’Acetamiprid, appartenente alla categoria chimica dei Cloropiridinil neonicotidoidi, si può utilizzare per un massimo di due interventi l’anno, agisce rapidamente su adulti, uova e larve di prima età. Lla sua efficacia diminuisce con larve più mature, che potrebbero essere meno sensibili all’insetticida.

In commercio troviamo prodotti come l’Epik SL, della Sipcam, e il Kestrel, prodotto da Sumitomo Chemical Italia, efficaci anche contro la Tignola dell’olivo, la Sputacchina e la Cecidomia: hanno tempi di carenza diversi, perciò, in caso d’uso, va controllata l’etichetta.

Il Flupyradifurone è un insetticida sviluppato da Bayer CropScience, in commercio lo troviamo con il nome di Sivanto Prime, agisce per contatto e ingestione, devitalizza gli adulti, le uova e anche le larve, è assorbito e si sposta attraverso il sistema vascolare, raggiungendo tutte le parti della pianta, compresi i rami, le foglie e i frutti, consentendo di proteggere l’intera pianta.

La Deltametrina, è un insetticida piretroide, agisce soprattutto per contatto e secondariamente per ingestione, ha un buon potere abbattente ed è fotostabile, è usata come prodotto di copertura. Per il controllo della Mosca dell’olivo, a oggi, non è incluso nei disciplinari di produzione integrata regionali. Mel mercato la troviamo con nomi commerciali come Decis Evo e Decis Jet della Bayer, o Demetrina ® FLOW, Deltrin della Manica, Antal della Sumitomo Chemical.

Antideponenti con polveri di roccia

Le polveri di roccia sono state introdotte nel mercato nell’ultimo decennio sia come azione tonificante per le piante sia come strategia di difesa contro la Mosca dell’olivo. Tra queste, troviamo la bentonite, la calce, il caolino, il talco e la zeolite. Queste sostanze si sciolgono facilmente in acqua, ma è importante evitare che si accumulino nell’atomizzatore, poiché potrebbero ostruire i filtri, pertanto, la sospensione va mantenuta continuamente mescolata durante tutto il periodo di trattamento.

Quando queste polveri sono distribuite sulle piante d’olivo, coprendo bene le chiome, queste assumono una colorazione bianca. C’è un aspetto negativo nel loro utilizzo: sono facilmente dilavabili con una pioggia di 10-15 mm. Per aumentarne la loro persistenza, è possibile aggiungere un adesivante come il silicato di potassio. Questo, dopo l’irrorazione, si asciuga e forma pure lui una pellicola dura, che aiuta a ostacolare l’attività dei parassiti.

Le polveri di roccia possono essere parte di una strategia preventiva per proteggere gli olivi dalla mosca, ma possono anche essere miscelate con prodotti a base di rame per un’azione sinergica nella difesa contro i funghi parassiti. Nonostante abbiano un pH leggermente alcalino, questo non dovrebbe influenzare significativamente l’effetto dei sali rameici.

Antideponenti con l’utilizzo di distillati di legno

I distillati di legno contengono principalmente tannini e acetati e emettono un odore particolare, descritto come “affumicato”, che è percepito dagli insetti, compresa la Mosca delle olive. Si ritiene che questa esalazione possa allontanarli. In commercio, troviamo prodotti a base di distillato di legno con etichette della BioDea, della Manica, della Nera Biochar e della MCMagro e altri.

Antideponenti con l’utilizzo di sali rameici

L’uso di sali rameici e concimi fogliari ad alta concentrazione di rame può scoraggiare l’ovideposizione da parte della mosca femmina. Il rame altera gli aspetti organolettici delle olive, rendendole meno riconoscibili e attraenti per la mosca femmina nel momento in cui attua delle punture di assaggio prima dell’ovideposizione. Durante questa fase, la mosca utilizza il suo apparato boccale per sondare la superficie dell’oliva, ne valuta la qualità, la maturità e la capacità di accogliere l’uovo. La presenza del distillato di legno confonde la mosca e la dissuade dal deporre le uova, così si allontana alla ricerca di siti più favorevoli. Alcuni prodotti rameici resistono bene al dilavamento, rendendoli adatti in quelle settimane in cui dovrebbe piovere di più, come settembre. Durante questo periodo, il loro uso è preferibile rispetto alle polveri di roccia, che sono, invece, più adatte ai mesi estivi, quando le precipitazioni sono meno frequenti.

Il controllo biologico con la Beauveria bassiana

La Beauveria bassiana è un fungo entomopatogeno che infetta e uccide gli insetti, tra cui la Mosca dell’olivo. Una volta spruzzata sulla vegetazione, entra in contatto con gli insetti, aderisce alle loro epidermidi e penetra all’interno dei loro organismi. Qui produce sostanze tossiche che provocano la morte degli insetti. Inoltre, la Beauveria bassiana ha anche un’azione di repellenza all’ovideposizione. Tuttavia, l’efficacia di questo sistema di controllo biologico è influenzata dalle condizioni ambientali, come dilavamenti, elevate temperature e fotolabilità, che potrebbero ridurre gli effetti insetticidi.

Conclusioni

In conclusione, la gestione della Mosca dell’olivo richiede un approccio integrato che combini diverse strategie che vanno dall’utilizzo delle trappole per la cattura massale, ai moschicidi e insetticidi, alle polveri di roccia, ai prodotti rameici, all’impiego di distillati di legno come repellenti naturali, fino all’adozione di funghi entomopatogeni come la Beauveria bassiana. Ogni metodo ha i suoi vantaggi e limitazioni, ma insieme contribuiscono a mantenere sotto controllo questa temibile avversaria degli oliveti.

Direttore Aipo
Associazione Interregionale
Produttori Olivicoli

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Tags: Aipo, Enzo Gambin, in evidenza, Mosca dell'olivo

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