L’olio extravergine di oliva come ottima alternativa contro i prodotti ultra-processati. Giunge dagli Stati Uniti il nuovo invito ad una alimentazione sana attraverso l’utilizzo del prodotto principe della dieta mediterranea.
A farsene portavoce è la North American Olive Oil Association che ricorda come “molti oli da cucina comuni subiscono una lavorazione complessa, ma l’olio extravergine di oliva (EVOO) si distingue come uno degli oli meno lavorati disponibili”.
Alla domanda su come poter ridurre il consumo di alimenti ultra-processati, l’Associazione risponde che “quando si tratta di oli da cucina, non c’è niente di meno lavorato dell’olio extravergine di oliva. Si ottiene dalla spremitura meccanica delle olive, senza calore elevato, e non vengono utilizzati solventi o sostanze chimiche per l’estrazione”.
Al contrario, evidenzia l’associazione, “la produzione tipica di oli di semi prevede la spremitura ad alta temperatura, un bagno ad alta temperatura in esano (un solvente chimico derivato dal petrolio) e la successiva evaporazione dell’esano con calore prima che l’olio venga raffinato (rimuovendo odori e colore) ancora una volta ad alta temperatura. Gli oli di semi vengono quindi esposti a temperature elevate più volte prima di finire in una bottiglia sullo scaffale del supermercato, il che contribuisce alla loro scarsa stabilità durante la cottura”.
Proprio per questo, viene sottolineato, “decidere di utilizzare l’olio d’oliva per cucinare, preparare dolci e condire – e cercare la presenza di olio d’oliva sulle etichette degli ingredienti di altri alimenti preparati che si acquistano – può essere il primo passo per ridurre il consumo di alimenti ultra-processati. Sebbene alcune ricerche indichino che questi alimenti possano causare infiammazioni croniche, esistono prove scientifiche sostanziali a supporto delle proprietà antinfiammatorie dell’olio d’oliva, in particolare dell’olio extravergine di oliva (EVOO)”.
Ecco alcuni punti chiave indicati dall’Associazione:
Polifenoli: l’olio extravergine di oliva è ricco di polifenoli , come l’oleocantale, che ha dimostrato di imitare gli effetti antinfiammatori dell’ibuprofene. La ricerca indica che l’oleocantale inibisce gli enzimi pro-infiammatori come la COX-1 e la COX-2, contribuendo a ridurre l’infiammazione nell’organismo. L’olio extravergine di oliva viene prodotto con metodi che preservano i polifenoli.
Riduzione dei marcatori infiammatori: studi hanno dimostrato che il consumo di olio d’oliva può ridurre i biomarcatori dell’infiammazione, come la proteina C-reattiva (PCR) e l’interleuchina-6 (IL-6). Questi marcatori sono spesso elevati nelle persone con malattie infiammatorie croniche.
Studi sulla dieta mediterranea: molti dei benefici per la salute della dieta mediterranea , ricca di olio d’oliva, sono attribuiti ai suoi effetti antinfiammatori. Studi a lungo termine hanno dimostrato che gli individui che seguono questa dieta presentano livelli di infiammazione inferiori e un rischio ridotto di malattie infiammatorie.
Impatto sull’espressione genica: la ricerca ha scoperto che i composti presenti nell’olio d’oliva possono modulare l’espressione dei geni coinvolti nell’infiammazione. Ciò significa che l’olio d’oliva può contribuire a “disattivare” i geni che promuovono l’infiammazione cronica.
Salute cardiovascolare: la capacità dell’olio d’oliva di ridurre lo stress ossidativo e l’infiammazione è stata collegata a un miglioramento della salute cardiaca. I processi infiammatori contribuiscono in modo significativo all’aterosclerosi e l’olio d’oliva ha dimostrato di mitigare questo rischio .
Studi clinici randomizzati controllati: studi clinici hanno confermato che il consumo di olio d’oliva nell’ambito di una dieta sana può ridurre i marcatori infiammatori. Ad esempio, uno studio pubblicato sulla rivista Nutrients ha rilevato che i partecipanti che consumavano olio d’oliva quotidianamente hanno riscontrato riduzioni significative dei livelli di proteina C-reattiva.
Effetti sinergici: gli alimenti cotti in olio extravergine di oliva sono protetti dall’ossidazione durante il processo di cottura e la ricerca ha dimostrato che i nutrienti presenti nell’EVOO si spostano dall’olio al cibo durante la cottura.
L’olio d’oliva contiene anche composti bioattivi i cui benefici vanno oltre la salute del cuore, supportando la funzione cerebrale, riducendo l’infiammazione cronica e conferendogli proprietà antitumorali.