Gli oliveti in Italia scendono per la prima volta sotto il milione di ettari. Lo evidenzia il 7° Censimento dell’Agricoltura di cui l’Istat ha diffuso i primi dati che segnano una generale riduzione di aziende agricole (scese da 1,6 milioni nel 2010 a 1,1 milione nel 2020) a fronte di una superficie agricola utilizzata nel nostro Paese – la cosiddetta Sau – quasi invariata: 12,5 milioni di ettari nell’ultimo rilevamento, appena 300 mila in meno rispetto a 10 anni fa.
Le aziende agricole con oliveti si sono ridotte di un terzo, passando nel decennio da 900 a 600 mila. Gli ettari, come detto, scendono sotto il milione: per l’esattezza 994.318 contro 1.123.330 di dieci anni prima, con un calo di oltre l’11%. Con questi numeri l’olivicoltura incide per appena il 6% nella composizione della superficie agricola nazionale.
Giusto per un raffronto con la Spagna, principale produttore di olive e di olio, il paese iberico continua invece la propria crescita nel settore, con circa 2,7 milioni di ettari di oliveti.
A parziale consolazione vi è il fatto, rileva l’Istat, che l’olivo resta ancora la coltivazione legnosa agraria più diffusa in Italia insieme alla vite, concentrata soprattutto in Puglia, Sicilia e Calabria
Gli oliveti in Italia scendono sotto il milione di ettari
Diffusi dall'Istat i risultati del 7° Censimento dell'Agricoltura
Economia
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