L’importanza del fosforo per la qualità dei fiori dell’olivo

Olivicoltura: i risultati di uno studio evidenziano come sia un fattore chiave per la fertilità
Tecnica e Ricerca
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L’olivo (Olea europaea L.), storicamente coltivato in ambienti difficili e su suoli poveri, è oggi protagonista di una profonda trasformazione agronomica. L’introduzione di impianti intensivi irrigui ha elevato gli standard produttivi e con essi le esigenze nutrizionali della pianta. In questo contesto si inserisce un recente studio condotto in Israele che ha approfondito il ruolo del fosforo (P) nel ciclo riproduttivo dell’olivo, analizzando in particolare la sua influenza sulla qualità dei fiori, sulle riserve di carboidrati e sull’allegagione.

Studi condotti su giovani piante della cultivar ‘Barnea’, coltivate in contenitori per tre anni sono state sottoposte a quattro livelli crescenti di fosforo nella soluzione nutritiva. La ricerca ha osservato l’effetto del fosforo su diversi parametri fisiologici e produttivi: dalla crescita vegetativa al contenuto di zuccheri e amidi, dalla fotosintesi alla formazione dei pistilli, fino alla quantità e alla qualità della fioritura e al numero finale di frutti.

I risultati sono stati chiari. Nei trattamenti con basse dosi di fosforo, la crescita della pianta è risultata fortemente limitata. In particolare, quando la concentrazione fogliare di fosforo è scesa sotto lo 0,1%, le piante hanno mostrato uno sviluppo vegetativo scarso e una produttività compromessa. Al contrario, con livelli più alti di fosforo, le piante hanno mostrato una maggiore biomassa e una fioritura più abbondante e qualitativamente superiore.

La qualità dei fiori

L’aspetto forse più interessante riguarda la qualità dei fiori. L’incremento del fosforo ha portato a un aumento significativo della percentuale di fiori perfetti, ossia ermafroditi con pistilli ben sviluppati, riducendo l’incidenza dell’aborto dei pistilli. Anche il peso degli stessi pistilli è aumentato proporzionalmente al livello di fosforo, soprattutto nelle posizioni basali dell’infiorescenza, solitamente meno favorite dal punto di vista nutritivo. Inoltre, il peso complessivo dell’infiorescenza e la sua persistenza sulla pianta sono migliorati, segnali evidenti di una maggiore vitalità riproduttiva. L’allegagione ha beneficiato in modo diretto di questi miglioramenti, con percentuali più alte di frutti allegati e un numero complessivo di frutti per pianta significativamente maggiore nei trattamenti più ricchi di fosforo.

Le riserve dei carboidrati

Olivicoltura, oliveto

Una parte cruciale dello studio ha riguardato l’analisi delle riserve di carboidrati, in particolare l’amido e gli zuccheri solubili come glucosio, fruttosio, saccarosio e mannitolo. Contrariamente all’ipotesi iniziale, i ricercatori hanno scoperto che i benefici del fosforo sulla produttività non erano legati a un aumento delle riserve energetiche o a un miglior trasporto degli assimilati. Al contrario, le piante carenti di fosforo accumulavano una quantità maggiore di amido sia nelle foglie che nelle infiorescenze, suggerendo un blocco nell’utilizzo piuttosto che una reale carenza energetica. Le concentrazioni di zuccheri solubili, inoltre, non sono risultate significativamente diverse tra i vari trattamenti. Questo indica che la limitazione riproduttiva osservata nelle piante a basso contenuto di fosforo non dipende dalla disponibilità di energia, ma da un’influenza diretta del fosforo sulla fisiologia dei fiori.

Anche la fotosintesi e la conduttanza stomatica sono state monitorate. Solo nei trattamenti con fosforo molto basso si è osservata una riduzione significativa della fotosintesi, a causa probabilmente di un rallentamento nel trasporto dei triosi-fosfati, necessario per l’esportazione degli assimilati. Nonostante questa inibizione, le piante accumulavano comunque carboidrati, rafforzando l’idea che il fosforo agisca direttamente sui meccanismi riproduttivi e non solo sul bilancio energetico della pianta.

Gli effetti sul polline

Un altro dato sorprendente emerso dallo studio riguarda la qualità del polline. Al contrario degli organi femminili, la qualità del polline era maggiore nelle piante con livelli di fosforo più bassi. È possibile che, in assenza di una fioritura abbondante e con minore competizione interna, le infiorescenze abbiano potuto destinare più risorse al polline. Tuttavia, questo vantaggio maschile non è sufficiente a compensare la debolezza complessiva della riproduzione in condizioni di carenza di fosforo.

Questo studio offre spunti importanti per la gestione agronomica moderna dell’olivo. Mostra chiaramente che anche in suoli storicamente considerati non limitanti per il fosforo, un apporto mirato di questo elemento può aumentare sensibilmente la qualità dei fiori e la resa finale. Il dato critico da monitorare sembra essere la concentrazione fogliare di fosforo, che non dovrebbe scendere sotto la soglia dello 0,1%. La fertilizzazione fosfatica, spesso trascurata, potrebbe dunque rappresentare una leva strategica per migliorare l’efficienza produttiva, specialmente in oliveti intensivi irrigui dove la competizione per le risorse è elevata.

In sintesi, il fosforo si conferma un fattore chiave per la fertilità dell’olivo. La sua influenza si esercita direttamente sulla qualità dei fiori, sulla persistenza dei pistilli e sulla capacità di allegagione. Questi effetti non dipendono dalle riserve di carboidrati, ma da un’azione specifica del fosforo sugli organi riproduttivi. L’integrazione di questa conoscenza nella pratica colturale potrebbe contribuire a stabilizzare la produzione e migliorare la resa degli oliveti moderni.

La concimazione è una delle pratiche più complesse dell’olivo (e di qualsiasi altra specie agraria) che va fatta partendo da un’analisi del suolo (e di quella fogliare). In caso contrario si conduce l’azienda agraria in modo poco razionale e in un mondo che corre ad alta velocità, su tematiche come agricoltura 4.0, green deal, carbon print, diventa poco sostenibile a più livelli.

Talvolta, alcune scelte adottate in ambito agricolo sembrano riflettere più l’istinto che una piena consapevolezza tecnico-scientifica.

www.thomasvatrano.com

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Tags: fosforo, in evidenza, olio di oliva, oliveto, olivicoltura, olivo, Thomas Vatrano

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