Le esigenze nutrizionali estive dell’olivo

L'utilizzo di solo azoto, possibilmente con composti organici
AIPO
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L’olivo è una pianta rustica, purtuttavia, per produrre bene e dare olive e olio di qualità, ha la necessità di avere a disposizione gli elementi nutritivi necessari per vegetare e portare a maturazione i frutti. Limitate disponibilità di sostanze fertilizzanti possono creare degli affaticamenti fisiologici alla pianta, che si ripercuoterebbero negativamente sulla produzione e sull’accrescimento vegetativo anche per l’anno successivo, acuendo, inoltre, l’alternanza di produzione, così presente nell’olivo.

Tra gli elementi fertilizzanti l’azoto ha un ruolo fondamentale nella formazione dei fiori, nell’allegagione e nell’accrescimento dei frutti: va somministrato nei periodi di maggiore bisogno, da marzo, quando si ha la ripresa vegetativa, e sino alla fine di agosto, quando si completa l’ingrossamento dei frutti e si entra nella fase dell’invaiatura. È da considerare che la pianta d’olivo, un sempreverde, per mantenere attiva la propria chioma, utilizza una buona parte dell’azoto assorbito dal terreno, mediamente oltre il 40%.

La rimanente parte d’azota serva alla pianta per attuare i suoi molteplici processi fisiologici, peraltro molto complessi, entrando a far parte della composizione di numerosi composti, fra cui le proteine, gli enzimi, gli acidi nucleici, la clorofilla e alcune vitamine, tutti essenziali per lo svolgimento delle funzioni biologiche, come la crescita e la divisione cellulare, la fioritura, la dormienza, la senescenza, la maturazione dei frutti, il deposito di sostanze di riserva, l’induzione fiorale.

La mancanza di azoto, sovente, è il fattore limitante della crescita e produttività di una pianta: il suo assorbimento dipende molto dalle condizioni del suolo, perché, se è povero di umidità – e d’estate è facile che lo sia – si ha una notevole riduzione della sua assunzione, anche se nel terreno è presente in dosi adeguate.
L’azoto entra nella pianta dalle radici e sale alle foglie grazie alla traspirazione fogliare. Qui entrano in gioco gli stomi che, con la loro azione di aprirsi e chiudersi per attuare gli scambi gassosi – fenomeno detto anche rima stomatica – richiamano acqua e nutrienti dal terreno, dove vi è l’azoto.

Se l’azione di traspirazione è modesta, come spesso avviene durante l’estate, quando con giornate calde e umide la pianta chiude gli stomi e non attua più la sua azione di pompa, anche l’assorbimento di azoto è limitato e la pianta potrebbe trovarsi in carenza. Per questi motivi, se nel mese di luglio avevamo consigliato una fertilizzazione di azoto e fosforo, per favorire l’allegagione e i processi di moltiplicazione cellulare nella polpa delle olive, oltre che lo sviluppo radicale, per agosto suggeriamo l’utilizzo di solo azoto, possibilmente dato con composti organici.

L’azoto nel terreno si può trovare o come azoto organico o minerale, dato nelle forme nitrica, ammoniacale e ureica.
L’azoto organico è contenuto all’interno di proteine o peptidi, che si trovano nei residui di prodotti animali e vegetali; così, considerato che le proteine sono costituite da più aminoacidi collegati tra loro, mentre i peptidi sono due o più amminoacidi uniti assieme, quando si parla di azoto organico ci si riferisce ad un azoto proteico. L’azoto organico, se dato alle piante per via fogliare, è ben assorbito e in maniera veloce da foglie e legno.


Nel grafico che si riporta, si può vedere come si sormontino le fasi in cui la pianta d’olivo ha maggiormente bisogno di elementi nutrivi.
Nel mese di agosto – in cui contemporaneamente si attuano lo sviluppo vegetativo e dell’oliva, che raggiunge le dimensioni finali, l’inolizione, la seconda fase dell’induzione fiorale, l’accumulo delle sostanze nutritive – sarebbe consigliabile un apporto di azoto organico, per via fogliare, così da sostenere la piante.

In commercio sono presenti numerosi prodotti fertilizzanti contenenti azoto organico: le dosi da somministrare vanno attuate secondo le indicazioni da etichetta, mediamente sono di 300 g/hl. All’interno di questi prodotti, unitamente all’azoto organico, si apporta alla pianta anche del carbonio organico, molto utile, è efficace per l’assorbimento e assimilazione degli elementi nutritivi.

Da ricordare che, insieme alla distribuzione di azoto organico, si potrebbero somministrare anche dei biostimolanti. La pianta d’olivo si avvantaggia molto questi prodotti e – anche se conosciamo ancora poco dei meccanismi con cui questi operano all’interno della pianta – stimolano positivamente l’olivo per i loro apporti di oligosaccaridi, quali mannitolo e sorbitolo, di betaine, di fitormoni, di vitamine e microelementi. Anche in questo caso i formulati commerciali sono diversi, vanno dagli estratti d’alghe, alle sostanze umiche e ai materiali organici complessi. Per questi, le dosi da applicare devono essere secondo le istruzioni riportate nell’etichetta, mediamente per il periodo di fine agosto sono contenute dai 200 ai 250 g/hl.

Direttore Aipo
Associazione Interregionale
Produttori Olivicoli

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Tags: Aipo, in evidenza, Nutrizione estiva, oliveto

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