L’Italia è il Paese con più frodi nell’olio di oliva

Un'inchiesa di un quotidiano inglese su dati dell'Unione europea
Economia
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L’Italia è il Paese che ha registrato più notifiche di frodi in Europa. Lo certifica un’inchiesta del quotidiano inglese The Guardian che ha preso in esame i dati ufficiali resi noti dall’Unione europea tramite il sistema di allerta rapido RASFF. Su 182 infrazioni comunicate, ben 54 provenivano dalla nostra penisola, di gran lunga superiori alle 41 della Spagna e alle 39 della Grecia.

In particolare, è stato ricordato il sequestro complessivo di 380 tonnellate di prodotti oleari nello scorso anno da parte dell’Istituto repressione frodi, per un controvalore di 2 milioni e la denuncia di 17 persone.

Prezzi più alti, illeciti maggiori

“Il costo dell’olio d’oliva – si legge nel quotidiano inglese – è più che raddoppiato dal 2018, a causa delle condizioni meteorologiche estreme provocate dalla crisi climatica e altri fattori. Con l’aumento dei prezzi, è aumentato anche il numero di ‘notifiche transfrontaliere nell’Ue’, che includono etichettature errate, potenziali frodi e casi di sicurezza riguardanti oli contaminati”. 

A conferma dell’aumento delle violazioni, The Guardian ricorda che l’Ue nel 2018 aveva registrato appena 15 casi, saliti ai 50 nei soli tre mesi di quest’anno. Il quotidiano inglese. Nell’occasione ha sentito il parere di Chris Elliott, professore di sicurezza alimentare alla Queen’s University di Belfast, il quale ha affermato: “Ogni volta che vediamo fluttuazioni nei prezzi di una merce, è sempre un chiaro segno di un aumento delle frodi nei mesi successivi, poiché offre un’opportunità per le persone di truffare. L’olio d’oliva è un esempio. Ci sono stati anche aumenti massicci in cose come il cioccolato, dove la produzione di cacao è un grosso problema; a causa del cambiamento climatico ci saranno grandi aumenti in cose come il caffè. Più un alimento è elaborato, più è probabile che ci siano frodi.”

Le frodi più diffuse

Tra i casi più eclatanti di adulterazione, vengono citati quelli di extravergine miscelato con oli di qualità inferiore o più economici (come l’olio di semi), o anche di oli vergini etichettati come extravergine, ma anche etichettature false o fuorvianti.

A parziale tutela dei consumatori, va segnalato quanto dichiarato da un portavoce della Commissione Europea: “il numero maggiore di notifiche nel sistema non indica un rischio esacerbato per i consumatori, ma la prova di migliori scambi tra le autorità competenti degli Stati membri e della loro vigilanza verso le frodi nella filiera agroalimentare”.

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Tags: frodi, in evidenza, The Guardian, Unione Europea

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