L’analisi si basa sulle immagini a scaffale fornite dall’agronomo Andrea Capuzzo, che ha documentato i prezzi al dettaglio di oli extra vergine d’oliva italiani di alta gamma in un punto vendita statunitense. Questi scatti, che rivelano un forte posizionamento nel lusso alimentare, aprono il dibattito sulla distribuzione del valore lungo la filiera di esportazione.

Il posizionamento super-premium
I prezzi rilevati per marchi con oli IGP Toscano e IGP Sicilia si collocano stabilmente nella fascia Super-Premium del mercato USA.
Per la conversione si è utilizzato un tasso di riferimento di 1 USD circa 0.865 Euro.
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rodotto (Marchio) |
Volume (Litri) |
Prezzo |
Prezzo al Dettaglio (EUR) |
Prezzo |
Prezzo |
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Colavita (Lattina) |
3 L |
$ 93,99 |
€ 81,33 |
$ 31,33/L |
€ 27,11/L |
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Toscano IGP |
0.5 L |
$ 50,99 |
€ 44,11 |
$ 101,98/L |
€ 88,22/L |
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Sicilia IGP |
0.75 L |
$ 50,99 |
€ 44,11 |
$ 67,99/L |
€ 58,81/L |
Il prezzo a scaffale di € 44.11 ($50.99) per una bottiglia da 500ml/750ml è il benchmark per l’olio extra vergine d’oliva italiano certificato in questo segmento di mercato.
Il mark-up (ricarico)
La chiave di lettura economica di questi dati risiede nel confronto con i prezzi medi all’origine. Mentre l’olio extra vergine d’oliva di alta qualità, come l’IGP Toscano o l’IGP Sicilia, ha un prezzo stimato all’origine, franco azienda e prezzo merce pronta in fabbrica, tra € 11 e € 14 al litro, i prezzi al dettaglio USA mostrano una moltiplicazione notevole:
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Prodotto |
Prezzo Unitario |
Prezzo Unitario |
Mark-up Implicito |
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Toscano IGP |
circa € 11,01/l |
€ 88,22/l |
circa 8,0x |
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Sicilia IGP |
circa € 13,62/l |
€ 58,81/l |
circa 4,3x |
Questo mark-up (ricarico) è la somma di costi di imbottigliamento, logistica transatlantica, dazi, distribuzione e margini del dettagliante USA, ma, soprattutto, del valore di brand e della percezione di esclusività.
È questo valore aggiunto, percepito e pagato dal consumatore americano, a generare la notevole ricchezza lungo la filiera.
La sfida del produttore: “Aprire una linea di vendita”
A commento di queste cifre, Bruno Bernardi, produttore di olive e olio, ha espresso una posizione che riassume la tensione economica del settore: “Prezzi interessanti… Prova ad aprire una linea di vendita… Così potremo beneficiarne anche noi produttori.”
Questa dichiarazione evidenzia la necessità strategica per i produttori italiani di trovare modi per intercettare una quota maggiore di quel mark-up di esportazione, che attualmente viene in gran parte assorbito dalla catena di distribuzione estera. La sfida futura non sarà solo mantenere l’eccellenza della qualità (certificazioni DOP/IGP) e lavorazione “first cold pressed” (prima spremitura a freddo), ma anche sviluppare modelli di vendita diretta o semi-diretta (come l’e-commerce internazionale o partnership esclusive) che accorcino la distanza tra il frantoio e lo scaffale USA, aumentando così la redditività all’origine.
Il mercato USA conferma il suo ruolo di pilastro per l’olio extra vergine d’oliva italiano di lusso, a condizione che i produttori continuino a giustificare un posizionamento di prezzo elevato con qualità ineccepibile e una gestione strategica della catena di valore.
Queste bottiglie non sono solo contenitori di olio, ma di valore percepito, narrazione territoriale e strategia di posizionamento.
La sfida per il produttore italiano non è solo produrre eccellenza, ma intercettare il valore che essa genera oltreconfine.



















