Oleoturismo, la Puglia ha la sua legge: ecco i requisiti richiesti!

Un provvedimento atteso da tempo che mira a valorizzare l’identità agricola della regione, offrendo alle imprese olivicole nuove opportunità di crescita economica, culturale e turistica.
Enti e Associazioni
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Con il voto unanime del Consiglio regionale, è stata approvata la legge che disciplina l’oleoturismo in Puglia. Un provvedimento atteso da tempo che mira a valorizzare l’identità agricola della regione, offrendo alle imprese olivicole nuove opportunità di crescita economica, culturale e turistica.

“Una norma che completa il quadro delle leggi regionali sul turismo rurale – commenta il presidente della IV Commissione Francesco Paolicellie che recepisce la normativa nazionale con l’obiettivo di promuovere forme di multifunzionalità dell’impresa agricola. L’oleoturismo, infatti, rappresenta una leva strategica per rafforzare la competitività della filiera olivicola e generare sviluppo sostenibile nei territori a vocazione olivicola”.

La legge, composta da dodici articoli, definisce le attività oleoturistiche e stabilisce i requisiti che devono possedere gli operatori del settore, promuovendo anche percorsi di formazione e competenze specifiche per il personale coinvolto.

“Abbiamo lavorato ascoltando le istanze delle associazioni di categoria e dell’Associazione nazionale Città dell’Olio – aggiunge Paolicelli – perché questa norma fosse concreta e utile per chi, ogni giorno, vive e lavora nel mondo dell’agricoltura. Ora abbiamo uno strumento in più per attrarre turismo, raccontare il nostro patrimonio olivicolo e sostenere le aziende con regole chiare, premiando chi crea valore per il territorio. Desidero ringraziare sinceramente anche i colleghi dell’opposizione – conclude Paolicelli – per aver condiviso l’importanza di questa legge. È un grande risultato collettivo che rafforza il nostro impegno per un’agricoltura moderna, sostenibile e profondamente connessa alla cultura e all’identità pugliese”.

L’attività di oleoturismo può essere esercitata da imprenditori agricoli che svolgono attività di olivicoltura e che trasformano il proprio prodotto; gli oleifici sociali cooperativi e i loro consorzi; le associazioni delle Strade del vino e dell’olio; i consorzi di tutela; i frantoi.

Sono richieste aperture di almeno tre giorni a settimana, strumenti per la prenotazione, cartellonistica, servizi di lingua e siti web aziendali, materiale informativo.

Le attività consentite sono quelle formative ed informative, le visite guidate agli oliveti e i frantoi, la degustazione e la commercializzazione, iniziative a carattere didattico e ricreativo.

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Tags: in evidenza, oleoturismo, Puglia

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