Olio di Coratina e steroli, rinviato il sì all’extravergine!

Il Consiglio Oleicolo Internazionale non vota la proposta del Comitato Chimici, ma la porta solo come "informazione". Si dovrà attendere giugno 2026 per riconoscere i parametri di legalità alla maggiore varietà olivicola italiana
Economia
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Non è stata votata, ma semplicemente portata come informazione al Consiglio dei Membri del COI (Consiglio Oleicolo Internazionale) la proposta di riconoscere per le prossime due campagne olearie il limite minimo di steroli degli oli di Coratina a 800 mg/Kg e dunque considerarli extravergine a tutti gli effetti di legge (parametro che si raggiunge al superamento dei 1000).

Parlare di nuovo “schiaffo” alla Coratina è certamente esagerato, di certo si può tranquillamente confermare che al COI la questione non sia considerata una priorità, come invece le organizzazioni professionali italiane la ritenevano a gran voce. A voler vedere il bicchiere mezzo pieno, almeno un primissimo, piccolissimo passo è stato fatto.

La proposta, come noto, era il compromesso raggiunto in seno al Comitato Chimici del Consiglio Oleicolo Internazionale del 7 ottobre scorso, dopo le forti pressioni dell’Italia. E si aspettava la data del 19 novembre per avere l’approvazione ufficiale che, viceversa, non è avvenuta.

Dunque, nel rispetto delle disposizioni burocratiche, per l’approvazione si dovrà attendere la formula della “procedura scritta” che dovrà avvenire entro 4 mesi, e dunque verosimilmente a febbraio/marzo. A quel punto la palla passa a Bruxelles, visto che il riconoscimento va normato ed inserito nel relativo Regolamento comunitario, operazione questa che richiede altri 4 mesi circa. Di fatto, dunque, l’olio di Coratina sarà a tutti gli effetti considerato extravergine orientativamente verso giugno 2026.

Il motivo di tale situazione? Verosimilmente il totale disinteresse della Spagna (che detiene pieni poteri al Coi) la quale, non avendo varietà olivicole che presentano problemi in fatto di contenuto di steroli, non ha alcuna utilità ad avvantaggiare varietà concorrenti.

L’abbassamento ad 800 mg/Kg degli steroli, come noto, era stata già concesso lo scorso anno ad altre due varietà, come la Nocellara del Belice e la greca Koroneiki, al termine dei tre anni di analisi che certificavano come, oggettivamente, tali varietà non consentivano agli oli prodotti di raggiungere i 1000 mg/kg stabiliti ormai diversi decenni fa come limite minimo per certificare l’autenticità dell’extravergine di oliva.

Soluzione rinviata invece per la Coratina – il cui olio presenta il medesimo problema – proprio in difetto della documentazione triennale che, viceversa, era stata prodotta nei mesi scorsi e da cui poi è nato il compromesso nel Comitato Consultivo. Un compromesso che prevede una autorizzazione temporanea di due anni, in attesa delle ulteriori analisi e documentazioni che certifichino il difetto di steroli della più importante varietà pugliese.

E si badi bene, è una questione tutt’altro che banale! Perché il fatto che la Coratina in purezza non raggiunga i valori minimi di steroli è spesso considerata un’ottima giustificazione per l’industria olearia nel riconoscere ai frantoiani un prezzo minore rispetto a quello che meriterebbe se fosse “legalmente” extravergine, con la scusa di doverla miscelare con altre varietà di olio ricche di steroli. E che in questa vicenda non vi sia proprio lo“zampino” di qualche colosso dell’olio, fa notare qualcuno, non è un sospetto poi così campato in aria.

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Tags: Coratina, in evidenza, steroli

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