Olio di oliva, le prime stime: l’Italia scende dal secondo al quinto posto

Oltre la Spagna, a superarla in produzione saranno Tunisia, Turchia e Grecia
Economia
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Nella produzione di olio di oliva, l’Italia lascerà il secondo posto (dietro alla Spagna) che si era riconquistato nella passata campagna e cederà il passo ad una Tunisia, in costante crescita, ma anche a Turchia e Grecia le cui attese – dopo un anno disastroso –  sono significativamente superiori alle nostre.

Questo il quadro che giunge dal paese iberico dove sono state presentate le stime produttive della campagna olearia 2024/2025 da cui emergono dati estremamente interessanti. Il giornale spagnolo Olimerca chiarisce che “mentre ci avviciniamo alla raccolta delle nuove olive nei principali paesi produttori dell’arco mediterraneo, iniziano valutazioni e stime su come sarà la produzione di olio d’oliva. Anche se è ancora relativamente presto per fare congetture o speculazioni, perché l’olivo ha ancora bisogno di 6/8 settimane per migliorare la sua pezzatura e il contenuto di olio, sono molti gli operatori che guardano il campo e l’oliveto per valutare dal volume dell’oliva quanto potrebbe essere la sua resa finale di olio d’oliva”.

Spagna in netta ripresa

Una distesa di oliveti spagnoli
Sulla base di queste analisi in questo momento, alcune stime effettuate da esperti del settore suggeriscono che la Spagna garantirà la maggiore produzione, con un volume finale stimato che potrebbe raggiungere le 1,3 milioni di tonnellate con un incremento di circa il 52%, rispetto alle 853 mila tonnellate raggiunte quest’anno. Pur non tornando ancora ai livelli precedenti alle ultime due difficili annate, il paese iberico però riprenderebbe in maniera significativa a guidare produzione e alimentare scorte.

La sorpresa (ma non troppo) della Tunisia

Vasta area olivata della Tunisia
La Tunisia, viceversa, sarà uno dei paesi che potrebbe migliorare significativamente il proprio raccolto di olio d’oliva, dato che le migliori stime produttive si attestano addirittura a 325 mila tonnellate, rispetto alle 200 mila della campagna 2023/24, pur in presenza di chi metterebbe in dubbio tale valore, aspettandosi una produzione comunque di 270 mila tonnellate.
L’Italia, evidenziano gli analisti internazionali confermando le sensazioni soprattutto al sud della penisola, sarà il paese dove siccità e ondate di caldo stanno causando i maggiori danni: gli operatori si trovano ad affrontare una campagna che potrebbe essere compresa tra le 170 e le 200 mila tonnellate, rispetto alle 329 mila tonnellate di olio d’oliva prodotte nella campagna 2023/24.
La Grecia sarà un altro dei paesi che saranno favoriti dal bel tempo. Le prime stime parlano di una produzione di 230/250 mila tonnellate contro le 155 mila di quest’anno.
Relativamente al Portogallo, le aspettative sembrano migliorare la prossima valutazione della campagna, passando da 158 mila tonnellate a possibili 170 mila tonnellate nella prossima raccolta.
Infine, il Marocco sarà un altro paese in cui le stime dei raccolti diminuiranno notevolmente, passando da 106.000 a quasi la metà.

Ecco, pertanto, la tabella che riprendiamo dal sito di Olimerca con tutti i dati a confronto!

STIME MINIME E MASSIME DELLA PRODUZIONE
DI OLIO DI OLIVA 2024/2025
E RAFFRONTO CON LA CAMPAGNA PRECEDENTE
Stima minima Stima massima Produzione 2023/24
Spagna 1.273.000 1.300.000 853.000
Italia 170.000 200.000 329.000
Grecia 230.000 250.000 155.000
Tunisia 325.000 270.000 200.000
Turchia 270.000 300.000 210.000
Siria 90.000 90.000 95.000
Marocco 50.000 70.000 106.000
Resto del mondo 50.000 60.000

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Tags: in evidenza, olio di oliva, produzione, stime

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