È migliore anche delle più ottimistiche previsioni! La produzione di olio di oliva in Italia tocca 300 mila tonnellate (299.808 per l’esattezza), con gli ultimissimi frantoi che ancora macinano in Puglia. Le stime di Ismea, elaborate in collaborazione con Italia Olivicola e Unaprol, parlavano infatti sì di una crescita del 20% rispetto alla passata campagna olearia, ma per raggiungere 290 mila tonnellate. Nessuno si aspettava invece che la Puglia tornasse alle medie di carica di oltre 5 anni fa. Sentite cosa dicevano gli analisti nell’ottobre scorso: “buone performance attese per Puglia e Calabria, che rappresentano rispettivamente il 50% e il 13% della produzione nazionale, che dovrebbero tornare sulle medie dell’ultimo quadriennio pur restano al di sotto del loro potenziale”.
Se per la Calabria le stime sono state più o meno rispettate, ben diverso è il discorso per la Puglia che ha già ampiamente superato le 180 mila tonnellate di olio di oliva, raggiungendo un record probabilmente mai registrato nel recente passato (complice anche la devastazione prodotta dalla Xylella nel Salento): rappresentare oltre il 61% dell’intera produzione nazionale! E questo, al netto delle tonnellate di olive acquistate dai frantoi del centro-nord che hanno dovuto fare approvvigionamento proprio dalla Puglia per tenere attivi i propri impianti. Tali acquisti, tra l’altro, sono stati in parte limitati dall’impennata dei prezzi raggiunti dalle olive, con punte di oltre 170 euro al quintale.
Intendiamoci, alla fine del decennio scorso, la Puglia aveva anche superato le 200 mila tonnellate, ma in questa campagna olearia l’incidenza percentuale è stata nettamente maggiore per le bassissime produzioni registrate al centro-nord.
Sono stati infatti numeri impietosi – dal Lazio in su – anche per le regioni tradizionalmente più vocate. Un crollo produttivo che avrebbe ben potuto consentire la richiesta del riconoscimento di ristori dal Fondo di Solidarietà Nazionale, come nel caso della peronospora per il vino, se solo – come riportato da OlivoNews ascoltando il parere di autorevoli tecnici- vi fosse stata la stessa mobilitazione nel coinvolgere le Regioni affinché le stesse richiedessero al Governo nazionale di concedere una deroga per favorire la ripresa dell’attività produttiva.
Rispetto alle ultime rilevazioni di OlivoNews su dati Sian, solo Sicilia e Calabria hanno una produzione in doppia cifra (rispettivamente 33.954 e 31.318 tonnellate), mentre la Toscana si è fermata a 9.280 tonnellate, tallonata da un Abruzzo in ripresa che ha superato 8 mila tonnellate. Sotto le 7 mila tonnellate anche Lazio e Campania. Record assolutamente negativo per le Marche con appena 1300 tonnellate.
Regione | Olive molite (t) | Olio prodotto (t) |
PIEMONTE | 118 | 13 |
LOMBARDIA | 1.795 | 212 |
TRENTINO ALTO ADIGE | 1.573 | 196 |
VENETO | 7.075 | 909 |
FRIULI VENEZIA GIULIA | 632 | 76 |
LIGURIA | 8.400 | 1.458 |
EMILIA ROMAGNA | 4.400 | 613 |
TOSCANA | 70.626 | 9.280 |
UMBRIA | 18.890 | 2.644 |
MARCHE | 10.648 | 1.325 |
LAZIO | 52.594 | 6.990 |
ABRUZZO | 59.843 | 8.088 |
MOLISE | 20.481 | 2.693 |
CAMPANIA | 54.774 | 6.927 |
PUGLIA | 1.182.106 | 183.520 |
BASILICATA | 35.024 | 4.941 |
CALABRIA | 196.877 | 31.318 |
SICILIA | 216.800 | 33.954 |
SARDEGNA | 33.027 | 4.653 |
Totale NAZIONALE | 1.975.684 | 299.808 |
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