Stock a 242 mila tonnellate, a trainare è l’EVO italiano

Il tradizionale Report della Repressione frodi sui frantoi italiani
Economia
Views: 878

Nei serbatoi nazionali sono contenute 242.803 tonnellate di olio di oliva. Questo il dato al 31 marzo pubblicato dal Report mensile della Repressione Frodi. Quasi tre quarti dello stock di olio, per l’esattezza il 73,9%, è extravergine di oliva, prevalentemente italiano (il 69,9%, pari a 125.469 t).

A detenere oltre la metà della giacenza nazionale – il 55,7% – è il Sud Italia, con il significativo contributo delle regioni Puglia e Calabria (39,8% e 9,6%, rispettivamente). Ma le industrie olearie della Toscana e dell’Umbria hanno già provveduto ad accumulare sufficienti scorte, tanto che queste due regioni hanno insieme 64 mila tonnellate (38,3 mila la prima, 25,7 mila la seconda), acquistate, per quanto riguarda l’olio italiano, principalmente da Puglia, Calabria e Sicilia.

Nonostante il gran numero di Indicazioni Geografiche registrate (50), su un totale di 19,6 milioni di litri di olio IG in giacenza – in aumento rispetto al 31 marzo 2023 (19,0 milioni di litri, +3,2%) – sono le solite quattro a rappresentare oltre il 75% dell’olio certificato: nell’ordine la DOP Terra di Bari, seguita dalla IGP Sicilia che ha scalzato dal secondo posto sia l’IGP Val di Mazara che l’IGP Toscano.

Nel complesso, l’olio a DOP/IGP in giacenza è pari al 7,4% del totale presente in Italia e costituisce il 10,0% dell’olio EVO stoccato.
La giacenza totale di “olio extra vergine di oliva” e di “olio vergine di oliva” da agricoltura biologica risulta pari a 38.327 tonnellate (+1,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), di cui il 99,7% EVO, pari al 21,3% dell’EVO complessivamente detenuto in Italia. L’olio BIO è detenuto prevalentemente in Puglia, Toscana, Sicilia e Calabria.

Le giacenze di olio al 31 marzo 2024 risultano del 18,8% inferiori rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ciò è dovuto alla riduzione delle giacenze di tutte le categorie di olio e, in modo particolare, di olio EVO (-18,5%), di olio di oliva lampante (-26,8%) e di olio di sansa di oliva (- 25,7%). Nell’ambito dell’EVO è da segnalare il dato della quantità di prodotto di origine italiana che con 125.469 t risulta superiore del 7,3% rispetto al 31 marzo 2023, ma non sufficiente a compensare la forte riduzione delle giacenze degli oli EVO di origine EU (-56,1%).

Tags: giacenze, in evidenza, Repressione Frodi

Potrebbe piacerti anche

Olio di oliva, le quotazioni settimanali: 12 aprile 2024
L’olio di oliva protagonista alla Giornata del Made in Italy

Author

Potresti leggere