Via libera alla legge sugli olivicoltori non coltivatori diretti

Approvata all'unanimità dal Consiglio regionale del Veneto. Ora la proposta passa all'esame del Parlamento per trasformarla in una legge nazionale.
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È stata approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale del Veneto la proposta di legge nazionale per il riconoscimento della “figura dell’olivicoltore non coltivatore diretto”.  Si tratta di un passo storico per il comparto olivicolo veneto, ma che potrà avere una valenza nazionale ora che la proposta di legge passa all’esame dei due rami del Parlamento.

La legge, come riportato da OlivoNews in sede di presentazione della proposta, mira a valorizzare chi, pur svolgendo un’attività lavorativa diversa (dall’operaio all’impiegato, dall’operatore economico al libero professionista, ecc.), gestisce oliveti per tradizione familiare o come attività secondaria, riconoscendone il ruolo cruciale nella tutela del paesaggio, della biodiversità e nella lotta contro l’abbandono dei terreni agricoli. E, secondo quanto si può desumere dai dati Ismea, parliamo di una platea di 3 milioni di persone.

Veri custodi del patrimonio olivicolo

Alberto Bozza

“Questi olivicoltori sono veri custodi del nostro patrimonio olivicolo,” ha dichiarato nella discussione in Aula il consigliere regionale Alberto Bozza , proponente e primo firmatario della proposta. “La mia proposta li riconosce come attori fondamentali nella conservazione e valorizzazione degli oliveti veneti. Ora seguirò personalmente l’iter a Roma, affinché il Parlamento comprenda l’importanza di questa legge per il futuro dell’olivicoltura italiana.”

Ed il fatto che tale proposta di legge nazionale abbia avuto come primo firmatario un esponente dell’attuale maggioranza di governo (Bozza è consigliere del gruppo Forza Italia) lascia margini di fiducia circa l’attenzione che potrà essere riservata nella Capitale. Ad ogni Bozza ha riconosciuto come l’approvazione unanime, anche da parte di tutte le opposizioni, dimostri la trasversalità del tema e la sua rilevanza per il territorio.

I sostegni e gli aiuti possibili

Uno degli aspetti chiave della proposta è il sostegno all’adozione di pratiche agricole sostenibili. La legge incoraggia la gestione integrata e biologica degli oliveti, promuovendo misure per la riduzione dell’impatto ambientale e l’uso efficiente delle risorse idriche. Tra le misure previste, potrebbero esserci agevolazioni fiscali, incentivi per la manutenzione e la valorizzazione degli oliveti, nonché l’accesso a bandi pubblici dedicati alla conservazione del patrimonio olivicolo.

Si punta, pure, a favorire la ricerca e l’innovazione nel settore, con investimenti mirati nella difesa fitosanitaria, nella ricerca agronomica e nel miglioramento della qualità dell’olio veneto.

Con l’approvazione unanime della proposta di legge, il Veneto compie un passo concreto verso la valorizzazione di una figura spesso trascurata ma essenziale per la salvaguardia del paesaggio rurale, della biodiversità e della tradizione agricola.

Anche un Osservatorio Olivicolo

Alberto Bozza è anche promotore di una proposta di legge regionale per l’istituzione dell’Osservatorio Olivicolo Veneto, già licenziata dalla terza commissione e prossima all’approdo in aula. “Sarà uno strumento indispensabile per mappare gli oliveti, monitorare la produzione e pianificare politiche di sviluppo. Il comparto oggi è troppo frammentato e non riesce a intercettare politiche settoriali efficaci,” ha spiegato Bozza.

Il riconoscimento dell’olivicoltore non professionista, insieme alla promozione di pratiche sostenibili e alla creazione di strumenti di monitoraggio come l’Osservatorio Olivicolo Veneto, segna l’inizio di una nuova stagione per l’olivicoltura regionale.

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Tags: in evidenza, olivicoltore, olivicoltura

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