Nato con le migliori premesse, rischia di creare un malcontento generale il bando che stanzia 30 milioni di euro per l’ammodernamento degli oliveti o la loro nuova piantumazione. Solo dalla Sicilia giunge infatti la notizia che sono state oltre 1.500 le domande presentate da olivicoltori iscritti alle 9 OP presenti nella regione, praticamente più di quante potranno essere ammesse a finanziamento in tutta Italia (vale a dire 1.200 a cui assegnare i 25 mila euro di contributo massimo per un totale, appunto, di 30 milioni).
A farsene portavoce è Mario Terrasi (nella foto), presidente dell’OP Oleum Sicilia che da sola rappresenta il 45% dei produttori olivicoli aderenti ad OP riconosciute nella regione. “La nostra OP – ci ha confidato – ha già iscritto 400 nuovi soci che hanno presentato domanda per nuovi impianti. A questi se ne aggiungono altrettanti che hanno chiesto il contributo per il rinnovamento dei loro oliveti. Fatte le debite proporzioni, supereremo in Sicilia le 1.500 domande”.
Un numero che Terrasi legge in due modi: “Da un lato è certamente positivo, perché significa che l’olivicoltura è un settore in forte crescita nella nostra regione, le imprese agricole ci credono e c’è volontà di impiantare. Dall’altro sappiamo bene che solo alcune domande potranno essere accolte e questo ci preoccupa perché mortifica il desiderio degli olivicoltori di investire su questo settore. E per fortuna, poi, che come Regione abbiamo ottenuto che nella graduatoria nazionale fosse attribuito un punteggio maggiore alle zone svantaggiate che, qua in Sicilia, interessano tutte le aree interne. Questo ci permetterà di ottenere qualcosa in più, altrimenti, sulla base della prima formulazione dei criteri per le graduatorie, sarebbero state accolte non più di 100 domande”.
Ad ogni modo la proposta viene rinnovata: “Tenuto conto che le domande provenienti da tutta Italia alla fine saranno 10 volte superiori alle 1.200 che potranno essere finanziate con i 25 mila euro di tetto massimo, abbiamo chiesto, come Unaprol e Coldiretti, di tenere aperte le graduatorie e di trovare altre risorse per finanziare il bando, così da permettere ad un maggior numero di olivicoltori di vedere soddisfatte le loro aspettative”.