Per vincere la sfida del cambiamento climatico e favorire la resilienza dell’olivicoltura a patogeni alieni, primo tra tutti la Xylella fastidiosa (Xf), il CREA scende in campo con 7 dei suoi centri di ricerca per valorizzare, con sperimentazioni innovative, le preziose risorse genetiche autoctone italiane, in particolare in Puglia, nella zona infetta, promuovendo, al contempo, lo sviluppo di aziende competitive sul fronte della qualità e delle tecnologie avanzate.

“La diminuzione della produttività del nostro settore olivicolo – ha sottolineato il sottosegretario al Masaf, Patrizio La Pietra, intervendo alla presentazione del progetto – è dovuta principalmente alle condizioni climatiche avverse, alla frammentazione produttiva, alla volatilità dei prezzi e della redditività, oltre che al flagello rappresentato dalla Xylella. Di fatto per la produzione d’olio d’oliva italiano si può parlare di un calo strutturale, al quale dobbiamo opporre una strategia sistemica, facendo gioco di squadra tra politica e tutti i soggetti interessati. In quest’ottica il ruolo di questo progetto è fondamentale per incentivare la ricerca e la sperimentazione che potranno contribuire significativamente a contrastare fenomeni patogeni quali la Xylella. Il connubio – ha concluso – tra innovazione tecnologica e una politica in grado di prendere decisioni e di attuarle è la chiave per garantire la resilienza e lo sviluppo del comparto olivicolo italiano”.



















