Con l’entrata in vigore del Regolamento (CE) n. 2021/2115, è sempre opportuno tornare a considerare la Condizionalità Rafforzata, o più semplicemente “Nuovi Impegni Ambientali”. Questo insieme di obblighi si applica agli agricoltori – compresi gli olivicoltori – e rappresenta un passo importante per beneficiare dei pagamenti diretti e degli aiuti nell’ambito dello Sviluppo Rurale per la programmazione 2023-2027; dovrebbero servire a proteggere l’ambiente e a gestire in modo responsabile le risorse agricole, principalmente l’irrigazione e l’uso dei concimi fosfatici.
Le nuove regole per l’irrigazione dei terreni agricoli incoraggiano il riutilizzo dell’acqua pulita rispetto a quella potabile.
In questo rientra il riutilizzo delle acque provenienti da impianti di depurazione e ciò contribuisce a ridurre lo spreco di risorse idriche e a valorizzare un “flusso” di acqua che altrimenti sarebbe scartato. L’agricoltura, infatti, assorbe circa il 40% del totale complessivo annuo di acqua consumata in Europa, anche se solo il 9% dei terreni coltivati è irrigato.
Fosfati e quaderno di campagna
Per quanto riguarda i fosfati è obbligatorio registrare nel quaderno di campagna i dati sull’utilizzo dei concimi minerali/inorganici, organo-minerali e organici con titolo di fosforo dichiarato. Le informazioni minime da inserire includono:
1. Parcelle/appezzamento, coltura praticata e relativa superficie.
2. Data di distribuzione del fertilizzante (giorno/mese/anno).
3. Tipo di fertilizzante e denominazione.
4. Contenuto percentuale in fosforo.
5. Quantità totale utilizzata.
Il fosforo in commercio
I concimi fosfatici sono fertilizzanti che contengono fosforo, un macronutriente necessario per diversi processi biologici delle piante, tra cui la fotosintesi clorofilliana e la sintesi delle proteine. In commercio lo troviamo come Perfosfato minerale, è il più importante, contiene circa il 20% di ossido di potassio (P₂O₅). Abbiamo poi il Superfosfato o Perfosfato triplo, includente circa il 46-48% di ossido di potassio.
Si è giunti a questo perché, un uso eccessivo o inappropriato di questi concimi, può portare che parti di fosforo entrino nelle falde e siano trasportati nei fiumi, nei laghi, nei mari. Questo, se in eccesso, favorirebbe la crescita incontrollata di alghe, che possono formare fitte vegetazioni nella superficie delle acque, limitando lo scambio gassoso con l’atmosfera e rendendo l’ambiente acquatico inospitale per altre forme di vita. Inoltre, le alghe morte possono produrre e spandere sostanze tossiche nelle acque.
Il controllo e la regolazione di questi concimi tenderebbero a mantenere una gestione sostenibile delle risorse agricole. Le aziende agricole e olivicole devono conformarsi attuando le registrazioni delle concimazioni fosfatiche, così quelle che hanno una Superficie Agricola Utilizzata (SAU) uguale o superiore 14,8 ettari sono già obbligate a tenere il Registro delle Concimazioni informatizzato per la registrazione dei fertilizzanti commerciali minerali/inorganici, organo-minerali e organici, in questo caso, devono includere anche le concimazioni a base di fosforo. La Superficie Agricola Utilizzata (SAU) aziendale comprende tutte le aree coltivate, come campi di cereali, orti, prati e pascoli, e le coltivazioni di alberi e arbusti a scopo agricolo, indipendentemente dal tipo di gestione o autorizzazione. In sostanza, è l’area totale destinata all’attività agricola.
Lo stesso obbligo lo hanno le Aziende che hanno una SAU inferiore ai 14,8 ettari: sono tenute a rispettare gli obblighi di registrazione del fosforo; possono farlo avvalendosi o del sistema informatico o con un registro in formato cartaceo delle concimazioni dove sarà presente una sezione dedicata al fosforo.
Gli agricoltori e olivicoltori, assecondando l’obbligo di registrazione, si garantiscono l’accesso ai pagamenti diretti e agli aiuti dello Sviluppo Rurale e promuovono pratiche agricole sostenibili, che tutelano le risorse naturali e l’ambiente.
Direttore AIPO
Associazione Interregionale
Produttori Olivicoli