Espandere la coltivazione dell’olivo nel deserto per quintuplicare la produzione di olio di oliva. e diventare leader nella commercializzazione mondiale ora che il suo prodotto è sempre più ricercato. È l’ambizioso obiettivo annunciato dalla Tunisia che sarà supportato da un finanziamento dell’Arabia Saudita per 52 milioni di euro.
Obiettivo un milione di tonnellate
L’annuncio – che conferma le anticipazioni di un paio di mesi fa – è stato dato direttamente dal ministro dell’agricoltura, delle risorse idriche e della pesca del paese nordafricano, Abdelmonem Belâati: “L’obiettivo è produrre ogni anno un milione di tonnellate di olio d’oliva, cinque volte tanto rispetto alle attuali 200 mila”.
Nelle zone desertiche prescelte sono già in atto due importanti progetti. Il primo è la realizzazione di un impianto di 10.000 ettari nelle aree Borge Bourguiba e Oued Jar e dove insiste il finanziamento saudita. Il secondo, più modesto per investimento, prevede la piantumazione di circa 130 mila olivi su una superficie complessiva di 1.000 ettari nei pressi del comune di Remada.
Due tecniche complementari
Sotto la supervisione e il sostegno dell’Agenzia per la Promozione degli Investimenti in Agricoltura, questi progetti adotteranno due tecniche per completarli il prima possibile: l’irrigazione a goccia e la piantagione superintensiva di olivi utilizzando varietà straniere, come la spagnola Arbequina. E per incoraggiare gli agricoltori della provincia di Remada a piantare anche loro olivi, sono state distribuite gratuitamente migliaia di piantine.
L’esperienza di una coltivazione dell’olivo nel deserto non è nuova. In Egitto è già attiva quella di piante per olive da mensa con risultati importanti tali da scalzare la Spagna dal primo posto al mondo nella produzione di questa tipologia di olive.
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