La potatura degli olivi è una pratica fondamentale per garantire la salute, la produttività e la longevità di queste piante. Uno degli obiettivi principali è il mantenimento di una produzione equilibrata, contrastando l’alternanza tipica degli olivi, che tendono a produrre abbondantemente un anno e meno l’anno successivo. Intervenendo regolarmente, è possibile ottenere raccolti più costanti nel tempo.
Un altro beneficio della potatura è il controllo dei parassiti, poiché la rimozione delle parti danneggiate o infestate contribuisce a risanare la pianta, migliorandone la resistenza e la salute complessiva.
Ogni taglio rappresenta, però, una ferita che deve essere gestita con attenzione per prevenire infezioni e malattie. Utilizzare attrezzi sanificati nel passaggio tra una pianta e l’altra e, al tempo stesso, eseguire interventi fitosanitari disinfettanti a fine potatura può fare la differenza nel proteggere l’olivo.
La reazione della pianta d’olivo al taglio

- Appena si effettua il taglio, la pianta attiva meccanismi di difesa per prevenire l’infezione da parte di patogeni fungini o batterici. La pianta sintetizza sostanze antimicrobiche, come le fitoalessine, un esempio per l’olivo è l’oleuropeina, un fenolo.
- Entrano in funzione le cellule del cambio, un tessuto meristematico presente sotto la corteccia, preposto alla crescita in spessore del fusto e dei rami, che iniziano a moltiplicarsi rapidamente per formare un tessuto di cicatrizzazione chiamato “callo”, che sigilla la ferita e previene l’ingresso di patogeni.
- La pianta deposita strati di suberina e lignina nelle cellule vicine alla ferita. La suberina è una sostanza cerosa che rende le cellule impermeabili, mentre la lignina è un polimero che conferisce rigidità e resistenza. Questi strati proteggono la ferita e prevengono ulteriori danni.
- La pianta richiama risorse, come nutrienti e ormoni, verso la zona danneggiata per sostenere la crescita del callo e la riparazione dei tessuti. Questo processo avviene attivando specifici geni di risposta allo stress che regolano la produzione di proteine e ormoni coinvolti nella riparazione e nella difesa.
Salute della pianta e tempi di potatura

La salute generale della pianta è un fattore importante per la sua capacità di cicatrizzare in fretta le ferite. Olivi nutriti adeguatamente e sani tendono a cicatrizzare più rapidamente e in modo più efficace.
Una pianta in buona salute, infatti, ha una maggiore capacità di produrre l’energia necessaria attraverso la fotosintesi e di distribuire nutrienti e ormoni alle aree danneggiate, tramite la circolazione della linfa. La fotosintesi e la circolazione della linfa è più efficiente quando la pianta è in attività vegetativa, il che generalmente avviene durante la primavera e l’estate, momenti in cui i processi di cicatrizzazione sono veloci.
Durante i periodi di riposo vegetativo, come l’inverno, l’attività metabolica della pianta è ridotta, questo significa che la cicatrizzazione delle ferite sarà rallentata.
Tempi di guarigione
È importante considerare, come già esposto, che i tempi di cicatrizzazione possono variare in base a molti fattori, come la varietà dell’olivo, le condizioni ambientali, la stagione e le pratiche di gestione agronomica. Considerando un olivo in produzione, in condizioni normali di nutrizione e con tagli attuati alla ripresa vegetativa, i tempi di rimarginazione da ferite da taglio si possono così considerare:
- tagli piccoli (inferiori a 1 cm di diametro): la formazione del tessuto di cicatrizzazione e la chiusura della ferita possono avvenire in circa 20 – 30 giorni;
- tagli medi (fino a 5 cm di diametro): richiedono più tempo, generalmente oltre i 40 giorni, poiché il tessuto di cicatrizzazione deve coprire una superficie maggiore;
- tagli grandi (oltre 5 cm di diametro): la cicatrizzazione diventa più complessa, la pianta non deve solo produrre suberina e lignina per la ferita, ma deve anche far proliferare cellule dai bordi e iniziare a formare tessuto legnoso. Questo processo può richiedere oltre due mesi.
Nei tagli più grandi, la pianta sviluppa attorno ai bordi della ferita un ispessimento legnoso che contribuisce a una riparazione più robusta e duratura della ferita.
Mastici o ferite aperte?
Per quanto riguarda l’uso dei mastici o lasciare le ferite aperte all’aria, ci sono diverse scuole di pensiero. Ecco un confronto tra i due approcci:
- Mastici: utilizzare mastici può prevenire infezioni nei tagli più grandi, aiutando a sigillare la ferita e a impedire l’ingresso di patogeni.
- Ferite aperte: per i tagli più piccoli, lasciare le ferite aperte permette alla pianta di formare il callo naturalmente, facilitando una guarigione più rapida.
Trattamenti post-potatura
Dopo la potatura, è importante proteggere le ferite per prevenire infezioni e favorire una cicatrizzazione ottimale.
I trattamenti post-potatura, infatti, rappresentano un passo cruciale nella gestione dell’oliveto, specialmente per i tagli di dimensioni medie e grandi.
- Prodotti rameici – I trattamenti a base di rame sono tradizionalmente utilizzati per prevenire infezioni fungine e batteriche. I rameici agiscono creando una barriera protettiva sulle superfici tagliate, riducendo il rischio di infezioni da parte di patogeni come funghi e batteri, tra cui la Rogna dell’olivo (Pseudomonas savastanoi). Prodotti a base di ossicloruro di rame o idrossido di rame sono particolarmente efficaci e possono essere applicati subito dopo la potatura.
- Dodina – La dodina è un principio attivo fungicida preventivo e curativo, la sua applicazione post-potatura può risultare utile per prevenire infezioni su tagli più grandi o in condizioni di elevata umidità, quando il rischio di sviluppo di funghi è maggiore.
- Distillati di legno e zinco – I distillati di legno, ottenuti dalla pirolisi della biomassa, rappresentano una soluzione innovativa e naturale per i trattamenti post-potatura. Questi prodotti hanno proprietà antimicrobiche e favoriscono la cicatrizzazione grazie ai loro componenti organici. Inoltre, i prodotti contenenti zinco sono particolarmente utili per stimolare la rigenerazione dei tessuti e migliorare la resistenza della pianta. Lo zinco è un microelemento essenziale per la sintesi di enzimi coinvolti nei processi di riparazione e crescita cellulare. Trattamenti che combinano distillati di legno e zinco possono offrire una protezione completa e promuovere una cicatrizzazione più rapida.
Conclusione
La cicatrizzazione delle ferite negli olivi è un processo complesso influenzato da vari fattori ambientali e fisiologici. Comprendere questi meccanismi e adottare strategie di gestione integrate, inclusi trattamenti post-potatura con rameici, dodina o distillati di legno, può ottimizzare le pratiche di potatura e migliorare la salute e la produttività degli olivi. Una gestione accurata delle ferite e l’uso di prodotti adeguati garantiscono piante più forti e resistenti, pronte a offrire raccolti abbondanti e di alta qualità.
Direttore AIPO
Associazione Interregionale
Produttori Olivicoli




















