Margaronia o Tignola verde, crescono gli attacchi all’olivo

Da parassita minore ad emergente, poche le azioni di difesa
AIPO
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Sono sempre più sentiti e temuti i danni da Margaronia e, nell’annata in corso, si stanno riscontrando infestazioni superiori al passato, con la presenza di apici vegetativi erosi e olive intaccate sino al nocciolo. Non si conoscono le cause dell’aumento del fenomeno: la Margaronia è sempre stata considerata un parassita minore dell’olivo, tanto che si sconsigliavano interventi insetticidi, perché raramente comportavano gravi perdite. Nell’eventualità si consigliava una buona “spollonatura”, per eliminare i polloni, i quali, con le loro foglie, numerose e tenere, fornivano “cibo disponibile” alle larve.

Probabilmente l’aumentata presenza di Margaronia è dovuta alle attuali condizioni climatiche, favorita, sembra, da temperature notturne elevate. In effetti, l’attuale contesto climatico è caratterizzato da lunghe ondate di caldo, che vanno dalla seconda metà di luglio a buona parte del mese di agosto, con minime escursioni termiche tra il giorno e la notte. Cosicché la Margaronia, che ha abitudini notturne, potrebbe ben giovarsene delle notti calde. Potremmo aggiungere anche l’uscita dai farmaci per l’agricoltura dei due storici fosforganici antidacici, come il dimetoato e il Phosmet, che contenevano bene le popolazioni dei lepidotteri.

La Margaronia, il cui nome scientifico è Palpita unionalis e/o Palpita vitrealis, è nota anche come “Tignola verde” o “Piralide dell’olivo” ed è un lepidottero, che non disdegna il frassino, il gelsomino e il ligustro; crea danni a carico dei germogli, giovani e teneri, che sono rosicchiati completamente, con la conseguenza di provocare l’arresto dello sviluppo della pianta, compromettendo una parte della produzione anche per l’annata successiva.

Sino a qualche anno fa i danni erano riscontrabili solo nei giovani impianti, raramente erano colpite le piante adulte e quelli sulle olive erano poco frequenti. Ora la Margaronia attacca ovunque, piante giovani e vecchie.

Gli adulti di Margaronia sono delle farfalle di colore bianco brillante e per tutto il margine superiore delle ali hanno una riga di colore nocciola chiaro; hanno abitudini notturne, così, durante il giorno, rimangono in riposo sotto le foglie, solo verso sera iniziano ad uscire e per tutta la notte volano e si accoppiano. Queste farfalle compaiono tra marzo e aprile e volano sino a tutto ottobre, si nutrono di melata, una secrezione vischiosa incolore, zuccherina, contenente pectina, emessa normalmente all’apice delle foglie o dai rami dell’olivo o da cocciniglie.

Le femmine di Margaronia depongono le uova sulla pagina inferiore delle foglie, incollate vicino alla nervatura principale, isolate o a gruppetti. Secondo gli andamenti termici e stagionali, le uova schiudono dopo una decina di giorni e completano lo sviluppo in circa un mese. Le larve appena uscite dall’uovo si dirigono, singolarmente o in gruppetti di 3-5 individui, verso le punte dei getti più giovani e succosi dei rami; lì, sulla pagina inferiore della foglia, si crea una copertura di peli lucidi, definiti come sericei, ed erodono le foglie, ma solo nella parte inferiore, dove lì compiono la prima muta, poi cambiano foglia e fanno lo stesso per le altre due successive fasi.

Man mano che la larva s’ingrossa modifica il suo originario colore che, alla fine, è di un verde intenso. Pervenuta alla quarta età la larva si costruisce il riparo con due o tre foglie saldate tra di loro, sempre con fili sericei, e si nutre di tutta la foglia, anche della nervatura principale, così si vedranno delle foglie quasi completamente rose.

Se la popolazione è numerosa, le larve di quarta età erodono anche le olive, dove creano vaste tacche circolari, che si approfondivano fino al nocciolo, che rimane integro. Il numero di generazioni della Margaronia, secondo le condizioni climatiche, può arrivare a da quattro a sei, il che comporta un notevole accavallamento di generazioni. Lo svernamento avviene in tutti gli stadi di sviluppo, però la Margaronia sembra preferire la 2° o 3° età, in minima parte nello stadio di crisalide. Durante lo svernamento le larve interrompono la nutrizione, la riprenderanno quando le temperature non saranno rigide.

Per le azioni a contrasto, considerato la Margaronia è stata sempre presente in modo non preoccupante, non ha è sostanze attive specificatamente registrate e si hanno insufficienza di dati relativi suoi parassitoidi e predatori naturali.
Attualmente i trattamenti contro questo lepidottero si sovrappongono a quelli a contrasto della Mosca dell’olivo, con l’utilizza di Acetamiprid e Deltametrina, e, comunque, non si conoscono gli effetti su larve che potrebbero essere vulnerabili, come quelle del I° e II° stadio, o meno sensibili come quelle del III° e IV° stadio.
Sinora è stato utilizzato il Bacillus thuringiensis Berliner, utilizzandolo alla comparsa dei primi danni e in presenza di larve ai primi stadi di sviluppo, ripetendo l’intervento dopo 6/8 giorni. Però la notevole scalarità delle generazioni estive, unita alla già descritta tendenza delle larve a creare dei ripari con le foglie, potrebbero costituire una limitazione all’impiego del prodotto.

Direttore AIPO
Associazione Interregionale
Produttori Olivicoli

Tags: in evidenza, Margaronia, Tignola verde

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