Fotovoltaico a servizio dell’olivicoltura? Un esempio virtuoso

I quasi 300 olivi espiantati per far posto ai pannelli sono stati reimpiantati negli oliveti accanto per una dotazione di oltre 1100 piante: "Non sostituzione, ma integrazione al reddito delle aziende olivicole, i nostri progetti partono da obiettivi agronomici"
Economia
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Coniugare l’attività agricola con quella energetica, tenere insieme olivi per la produzione di olio extravergine di oliva e pannelli per la produzione di energia elettrica. In un periodo in cui crescono le polemiche su olivi sradicati per lasciar posto al fotovoltaico in Italia e all’estero, merita di essere segnalata un’esperienza diversa in corso d’opera nel Lazio.  È l’operazione che sta portando avanti CCE Italia, azienda specializzata nella realizzazione di progetti fotovoltaici utility-scale e soluzioni per la transizione energetica, che in località Santa Lucia nel comune di Canino – siamo nella Tuscia viterbese – ha rilevato un terreno di 21 ettari, per sviluppare un progetto di impianto fotovoltaico collegato ad un piano agronomico.

L’area liberata per l’impianto fotovoltaico

In particolare, l’area ospitava ben 1.130 olivi di varietà Canino, con un’età compresa tra i 50 ed i 70 anni. Tutti gli alberi sono stati conservati (appena 24 le piante, non più produttive, dismesse) e 290 di essi sono stati espiantati e ripiantati in una zona accanto all’area che ospiterà i pannelli fotovoltaici, avendo cura di dotarla prima di un apposito impianto irriguo. Operazione conclusa con successo, con l’aggiunta di altre 57 piante di olivo, per un totale di 1.163 alberi ospitati sul terreno del progetto. Operazione non indolore, visto che ha richiesto un investimento di quasi 200 mila euro. Nello spazio liberato dalle piante, saranno viceversa installati circa 23.272 moduli fotovoltaici. I lavori sono iniziati nei giorni scorsi.

L’olio prodotto

Gli olivi sono già produttivi e hanno fornito lo scorso anno il primo olio extravergine di oliva, olio che ha mantenuto appieno le caratteristiche di questa varietà che ben si adatta in terreni non facile come quelli della Tuscia. L’obiettivo di CCE Italia è sviluppare la produzione olearia, dotandosi nel medio periodo anche di un frantoio aziendale per chiudere il cerchio.

A supporto, come detto, il nuovo impianto fotovoltaico che avrà una potenza prevista di 14 MW, capace di fornire energia a 7.583 famiglie.

Spiega Sandro Esposito, amministratore delegato di CCE Italia: “Di fronte alle difficoltà crescenti che affrontano gli agricoltori a causa del cambiamento climatico, integrare agricoltura e fotovoltaico in soluzioni che partono dalle esigenze agronomiche è sempre più importante: l’agrivoltaico offre numerose soluzioni per garantire un doppio uso del suolo e beneficiare i territori e le loro comunità.
Un’idea sbagliata diffusa, anche tra le autorità competenti, è che l’agrivoltaico sia semplicemente un pretesto per spingere i progetti fotovoltaici sui terreni agricoli. È necessaria una comunicazione chiara e coerente per contrastare questa visione. Al centro di ogni progetto c’è un concetto agronomico. Il fotovoltaico funge da strumento di finanziamento e da mezzo per sostenere un’agricoltura più sostenibile e resiliente, e non è un fine in sé.

Sandro Esposito

Per questo abbiamo deciso di adottare un nuovo approccio: i progetti iniziano con un chiaro obiettivo agronomico, come la coltivazione di olive per un olio biologico di alta qualità, a cui si aggiunge l’elemento fotovoltaico in un secondo momento. L’impianto solare è progettato in base alle esigenze del progetto agricolo, non il contrario.

CCE Italia – continua Esposito – prevede di costituire entro quest’anno una società separata dedicata interamente allo sviluppo e alla realizzazione di progetti agro-fotovoltaici. L’obiettivo non è solo la produzione di energia elettrica, ma anche la produzione di prodotti agricoli di alta qualità per il mercato. Ogni società di progetto opererà con una propria struttura, che includerà la gestione agricola, sistemi di monitoraggio e un modello di business ampliato che integra la vendita di energia con la commercializzazione di prodotti agricoli.

I progetti si basano su tecnologie avanzate, tra cui sistemi di sensori per il monitoraggio di resa e qualità, agricoltura di precisione, gestione idrica controllata da software, misurazione completa dell’impronta di carbonio e strumenti per l’efficienza delle risorse. L’obiettivo è raggiungere un processo produttivo completamente documentato e certificato”.

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Tags: fotovoltaico, in evidenza, olivicoltura

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