Intensivo: le risposte di Caruso alle osservazioni dei lettori

A seguito dell'intervista sull'impianto a parete realizzato in Sicilia
Tecnica e Ricerca
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L’intervista al prof. Tiziano Caruso sull’interessante esperienza per una olivicoltura da reddito mediante un impianto intensivo rispettoso della biodiversità, sostenibile e meccanizzato ha suscitato grande interesse tra i lettori. Alcuni dei quali hanno fatto delle osservazioni a cui il docente di Olivicoltura presso il Dipartimento di Scienze Agrarie e d Alimentari dell’Università di Palermo ha volentieri risposto.
Eccone alcune.

Prima osservazione:  un impianto intensivo richiede troppi trattamenti.
“Il numero di trattamenti complessivamente effettuati in un anno tra gli impianti in parete e gli impianti in volume non ha mostrato grandi differenze. Mediamente, per ogni anno, vengono effettuati 3-4 trattamenti anticrittogamici, basati su prodotti rameici e 2-3 trattamenti antiparassitari (per controllare mosca e tignola). Preme sottolineare che nella selezione della cultivar Calatina è stato tenuto conto anche il criterio di “scarsa suscettività alle malattie” crittogamiche”.
Seconda osservazione: dopo il 10° anno un impianto tradizionale e più redditivo di un impianto intensivo. E dopo 15 anni va estirpato.
“Posso far visitare impianti in parete di Calatina che producono ancora abbondantemente e che hanno compiuto il 25° anno di età”.
Terza osservazione:  comunque è sempre un intensivo (1000 piante x ha) non in asciutto, vorrei che lo Stato finanziasse il recupero dei milioni di olivi italiani in stato d’incuria.

“Nel contesto della Sicilia fare nuovi impianti in asciutto vuol dire votarsi all’alternanza di produzione e alla bassa produttività, limitazioni agronomiche oggi difficilmente sostenibili dal punto di vista economico.  L’articolo aveva come oggetto modelli colturali per la nuova olivicoltura, a basso richiesta di manodopera, meccanizzabile anche nella raccolta e di alta e costante produttività. La tutela e la valorizzazione della olivicoltura tradizionale è tutto altro argomento, che deve essere affrontato separatamente”.

Per leggere l’intervista con il prof. Tiziano Caruso clicca qui.

Tags: calatina, Caruso, in evidenza, intensivo

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