Insetticidi in oliveto: obblighi, responsabilità e differenze

L’etichetta di un insetticida - a partire da quello contro la mosca dell'olivo - non è un consiglio agronomico, ma un atto normativo vincolante. Fondamentale leggere, comprendere e rispettare ogni clausola. Ecco perché!
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Chi effettua trattamenti contro la mosca dell’olivo deve sapere che non basta scegliere un prodotto autorizzato: è fondamentale leggere, comprendere e rispettare ogni clausola dell’etichetta.

L’etichetta di un insetticida non è un consiglio agronomico, ma un atto normativo vincolante. Il suo contenuto deriva direttamente dal Regolamento (CE) n. 1107/2009, che disciplina l’autorizzazione dei prodotti fitosanitari nell’Unione Europea, e viene recepito a livello nazionale attraverso il Decreto Legislativo 150/2012.

Utilizzare un prodotto in modo non conforme all’etichetta significa compiere un illecito, anche in assenza di danni evidenti. Le autorità di controllo – Servizio Fitosanitario, NAS, Carabinieri Forestali, Polizia Locale – possono verificare in ogni momento il rispetto delle prescrizioni, chiedendo conto delle modalità di distribuzione, delle attrezzature impiegate e dell’aderenza alle misure previste.

La tutela degli insetti utili: fasce di rispetto e mitigazione della deriva

Negli ultimi anni è cresciuta l’attenzione verso la protezione degli organismi non bersaglio, in particolare degli insetti utili come api, bombi, coccinelle, crisopidi e sirfidi, essenziali per l’equilibrio dell’agroecosistema e per l’impollinazione.
Il documento guida dell’EFSA (European Food Safety Authority) del 2013, che affronta i rischi per gli impollinatori, ha stabilito nuovi criteri per valutare l’impatto degli insetticidi, con particolare attenzione alla deriva e alla persistenza ambientale. Da queste valutazioni derivano le fasce di rispetto obbligatorie indicate in alcune etichette.

Nel caso dell’insetticida Kestrel (acetamiprid), l’etichetta prevede una distanza minima di 15 metri da aree non coltivate per proteggere gli artropodi utili presenti in siepi, margini, prati o boschi. Questa fascia non si applica se il confine è adiacente ad altre colture agricole, dove si presume una minore presenza stabile di insetti utili da tutelare.

Anche le infrastrutture come strade, sentieri, cortili o aree di sosta, non sono habitat ecologici, ma possono comunque essere soggette a fasce di rispetto per motivi legati alla salute pubblica e alla necessità di ridurre la deriva verso zone frequentate da persone.

Normative regionali potrebbero consentire la riduzione di queste distanze attraverso l’impiego di tecnologie certificate, come ugelli antideriva, atomizzatori schermati, additivi adesivanti, barriere vegetali o irroratrici a recupero.
L’uso di questi accorgimenti deve essere documentabile, poiché in caso di ispezione è l’agricoltore a dover dimostrare l’adozione delle misure tecniche previste.

Epik e Kestrel: stessa sostanza attiva, etichette diverse

Le differenze tra due prodotti molto diffusi nella difesa dell’olivo, Epik e Kestrel, entrambi a base di acetamiprid, possono generare confusione, soprattutto quando si presume che la stessa sostanza attiva implichi le stesse modalità d’uso.

Il principio attivo è la molecola chimica che svolge l’azione insetticida, in questo caso l’acetamiprid, ma ogni formulato commerciale ha una composizione propria, che include coformulanti, agenti bagnanti, stabilizzanti, regolatori di pH e altre sostanze che influenzano il comportamento del prodotto in campo. La formulazione può incidere su aspetti come la persistenza, la sua capacità di penetrare nei tessuti vegetali (sistemicità), la facilità di assorbimento o la deriva.

Ogni formulato è valutato singolarmente, sulla base del dossier presentato dall’azienda titolare, secondo i criteri stabiliti dai documenti EFSA e dalle linee guida europee per la valutazione ambientale.

Nel caso di Kestrel, la valutazione del formulato ha portato all’inserimento in etichetta di una fascia di rispetto verso le aree non coltivate, in funzione delle sue specifiche caratteristiche. Epik, anch’esso contenente acetamiprid, presenta indicazioni differenti, frutto di una valutazione autonoma del proprio dossier tecnico.

Questo non implica che uno dei due sia più sicuro o meno autorizzato, entrambi sono regolarmente registrati e conformi alle normative vigenti. Per questo motivo, non è corretto applicare le prescrizioni di un prodotto all’altro.
L’agricoltore deve attenersi esclusivamente all’etichetta del formulato utilizzato, evitando confronti basati sulla sola sostanza attiva.

Sivanto Prime e altri prodotti: cosa dice l’etichetta

Anche altri prodotti insetticidi utilizzabili contro la mosca dell’olivo, come Sivanto Prime (a base di flupyradifurone), prevedono misure a tutela degli insetti utili. L’etichetta consente il trattamento solo in condizioni specifiche, come fuori fioritura, utilizzando irroratrici a bassa deriva, operando nelle ore più fresche della giornata, sera o primo mattino, e in assenza di fioriture spontanee o coltivate. Tutte queste condizioni devono essere rispettate e, se necessario, documentate.

In caso di controllo, l’agricoltore dovrà dimostrare di aver operato nel rispetto delle indicazioni, anche se il prodotto non impone obblighi particolarmente restrittivi.

Prodotti naturali o a bassa persistenza: meno vincoli, non meno responsabilità

Alcuni formulati a base di sostanze naturali, come azadiractina, piretro, olio di neem, saponi molli potassici o insetticidi a bassa persistenza come deltametrina in formulazione rapida, non riportano fasce di rispetto obbligatorie in etichetta.

L’assenza di prescrizioni formali in etichetta non esonera l’olivicoltore dall’adozione di comportamenti responsabili. Il Piano d’Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei fitofarmaci (PAN) e le buone pratiche agricole raccomandano, in ogni caso, di evitare i trattamenti durante la fioritura e nei momenti di massima attività degli impollinatori. Anche in questi casi, è buona norma intervenire di sera o al mattino presto, evitando condizioni di vento, alte temperature o intensa attività degli insetti utili.

L’etichetta come strumento di sicurezza, non un ostacolo

La difesa fitosanitaria dell’olivo deve basarsi su una lettura attenta e aggiornata delle etichette dei prodotti fitosanitari.
Ogni prodotto ha una propria storia autorizzativa, con prescrizioni precise, legate non solo alla molecola, ma all’intero profilo tossicologico, ambientale e formulativo.

Non basta conoscere il principio attivo o affidarsi all’esperienza passata, serve verificare l’etichetta aggiornata del formulato, rispettare le distanze, adottare misure di contenimento della deriva, e poter documentare le buone pratiche adottate.

L’etichetta non rappresenta un ostacolo, ma una tutela concreta per l’olivicoltore, per l’ambiente e per chi consuma.

Direttore AIPO
Associazione Interregionale
Produttori Olivicoli

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Tags: fitofarmaci, in evidenza, Mosca dell'olivo, oliveto, olivicoltura

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