Ecco le rese in olio di oliva di chi ha molito a settembre

Già lavorate 3.544 tonnellate di olive, dieci le regioni dove i frantoi sono in funzione.
Economia
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Sono state 3.544  le tonnellate di olive molite in Italia nel mese di settembre, secondo i dati registrati nel Sian – Portale dell’Olio di Oliva. Hanno prodotto complessivamente 441 tonnellate di olio di oliva, rispetto alle 306 dello stesso periodo dello scorso anno, quando le tonnellate di olive lavorate erano state 2.626. La resa in olio di oliva finora registrata è stata pari al 12,44%. L’aumento del quantitativo, rispetto allo scorso anno, è legato verosimilmente a tre variabili: la maggiore produttività di olive al sud Italia, l’anticipo della raccolta per scongiurare gli attacchi di mosca, la domanda del mercato a corto di olio extravergine italiano.

Abbiamo già avuto modo di evidenziare come sia stata la Sicilia a dare il via alla raccolta (con l’eccezione di un frantoiano di Jesi, nelle Marche). Allo stesso tempo abbiamo avuto conferma che la scelta di anticipare la raccolta non è così campata in aria, ma rientra all’interno di precise strategie di business del frantoiano che sa fare ragionevolmente bene i propri conti.

In Calabria finora le rese maggiori

Ma quanto hanno reso le olive molite a settembre? Ecco i conti che abbiamo stilato, pur ribadendo che non è la resa il fattore fondamentale per chi ha avviato anzitempo gli impianti oleari.

Ad ogni modo, la Sicilia, come detto, avendo anticipato la raccolta – in particolare nella parte sud-orientale dell’isola dove la varietà Moresca è precoce e si esprime meglio in pre-invaiatura – è quella che a settembre a molito di più: 1.680 tonnellate di olive, per 220 tonnellate di olio e dunque una resa media dell’13,1%. Il grosso della lavorazione si è registrato tra le province di Siracusa (665 tonnellate di olive per 82 tonnellate di olio e una resa del 12,33%, Ragusa (544 tonnellate di olive per 75 tonnellate di olio e una resa del 13,79%) e Trapani (354 tonnellate di olive per 47 tonnellate di olio pari a 13,25%). Praticamente ancora fermi i frantoi delle altre province.

Per quantitativi lavorati – 427 tonnellate di olive e 73 di olio – fa seguito la Calabria che vanta finora il record della resa: 17,1%. Nel dettaglio, tralasciando i quantitativi di olive, sono 51 le tonnellate di olio prodotte nella provincia di Catanzaro (resa al 16.67%), 19 in provincia di Cosenza (resa al 18,63%), praticamente nulle le altre province.

In Basilicata solo la provincia di Matera è operativa e registra 6 tonnellate per un 12,5% di resa.

Per la Puglia frantoi al lavoro praticamente nella solo provincia della Bat (Barletta, Trani e Andria) dove sono state molite 405 tonnellate di olive per una prima produzione di 32 tonnellate per una resa decisamente bassa del 7.9%.

La produzione nelle altre regioni

In Campania ha iniziato a lavorare la provincia di Salerno (14 tonnellate di olio con rese del 13,79%), nel Lazio la provincia di Roma (6 tonnellate di olio per una resa del 10.23%), in Abruzzo le province di Teramo (33 tonnellate per 11,11% di resa) e Pescara (13 tonnellate per 12,62%). In Umbria la provincia di Perugia registra 6 tonnellate per una resa dell’11,11%, nelle Marche da segnalare solo la provincia di Ascoli Piceno ha prodotto 7 tonnellate per una resa dell’11,6%, e se vogliamo quella di Pesaro-Urbino con 4 tonnellate di olio per una resa del 9,3%. In Toscana per il momento compare solo la provincia di Livorno con 13 tonnellate ed una resa del 10,83%. Praticamente ancora fermi i frantoi nel nord Italia, Emila Romagna compresa.

Parliamo comunque di produzioni minime. A fine ottobre, quando ci avvicineremo verosimilmente a metà della raccolta, si potranno avere dati più vicini alla media finale per ciascuna regione.

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Tags: extravergine, Frantoio, in evidenza, molitura olive, olio di oliva

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