L’annuncio lo ha dato Giuseppe L’Abbate, già sottosegretario all’Agricoltura e oggi consulente dell’Associazione frantoiani e osservatore speciale del mondo agricolo: sono state individuate 47 piante di olivo infette da Xylella fastidiosa sottospecie pauca nell’agro di Cagnano Varano (FG). “La notizia che nessuno avrebbe voluto leggere” l’ha definita.

“Un numero altissimo – scrive L’Abbate – che mi lascia pensare che l’infezione sia in corso da almeno un paio d’anni, passando inosservata finché ormai il contagio si è esteso. Il focolaio si trova nel territorio del Parco Nazionale del Gargano, un’area di straordinario valore ambientale e agricolo che ora rischia di essere travolta da un nuovo fronte dell’epidemia.
L’Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia ha programmato un’attività di sorveglianza rafforzata dell’area di 400 m attorno al focolaio al fine di verificare la presenza di ulteriori piante infette.
Sulla questione è intervenuta anche Coldiretti Puglia che ha sottolineato come “pratiche di prevenzione meccanica e fitosanitaria, monitoraggi delle piante non solo visivi e dell’insetto vettore ‘la sputacchina’, campionamenti ed espianti in caso di olivi infetti, nuovi strumenti per la individuazione precoce di nuovi focolai, considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi, sono l’unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. L’efficacia e sistematicità sono garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe e non vanno messe in alcun modo in discussione”.
Nelle pratiche di prevenzione come le lavorazioni artificiali contro la ‘sputacchina’, il vettore allo stadio giovanile, o le misure fitosanitarie contro l’insetto adulto, sono coinvolti – precisa Coldiretti Puglia – anche i Comuni pugliesi e agli enti pubblici come Consorzi di Bonifica, Anas, demanio, che devono pulire campi abbandonati, strade e cigli stradali pubblici e demaniali incolti e pieni dei famigerati sputi dell’insetto vettore ‘sputacchina’ che inoculando la malattia è responsabile dell’avanzata della Xylella fastidiosa”.



















