Pian piano che ci si avvicina alla prossima emanazione dei bandi sull’ammodernamento dei frantoi, i vari dipartimenti regionali dell’agricoltura forniscono le prime indicazioni su come intendono muoversi. E dalla Sicilia – che può vantare una dotazione di 12,7 milioni sui 100 milioni complessivi – emerge l’orientamento di suddividere il bando in due tronconi: destinarne 5 al rinnovo di impianti di frantoi che moliscono fino a 10 mila quintali e gli altri 7,7 a quelli più grandi. Nel primo caso il massimale di spesa ammissibile arriverà a 350 mila euro, nel secondo ad un milione di euro. Tra gli elementi che concorreranno nei punteggi in graduatoria, non è esclusa una equa distribuzione tra le varie province. Ma vi è disponibilità al confronto per arrivare poi alla stesura definitiva.
Lo ha detto il funzionario del dipartimento dell’agricoltura della Regione Siciliana Nino Drago di fronte ad un numerosissimo pubblico di frantoiani e operatori del settore intervenuti al Frantoio Bacchi di Partinico (Pa) all’incontro promosso dalla Pieralisi proprio per illustrare i contenuti del bando, le modalità per presentare le domande e le soluzioni tecniche che l’azienda leader nella produzione di macchine olearie è in grado di offrire per migliorare qualità delle produzioni e sostenibilità ambientale, vale a dire i due pilastri del bando.
Un incontro davvero partecipato, con oltre 200 presenti provenienti da tutta l’isola a conferma di come il tema sia particolarmente sentito e come Pieralisi – che registra propri impianti nella metà del frantoi siciliani – rappresenti un punto di riferimento per affidabilità e qualità del prodotto. Concetti ribaditi da Salvo Battaglia, responsabile dell’azienda nell’isola, che ha ribadito l’impegno di Pieralisi ad accompagnare i frantoiani anche verso questa nuova straordinaria opportunità finanziaria che garantisce il 65% di sostegno pubblico sugli investimenti.
A spiegare come poter predisporre il bando ci ha pensato Cristoforo Bacchi, commercialista ed esperto nella stesura di bandi di sviluppo rurale. Poi è toccato ai tecnici Pieralisi – Beniamino Tripodi della divisione commerciale, Stefano Bertolini responsabile di prodotto e Domenico Occhiogrosso responsabile services – entrare nel dettaglio dei temi, evidenziando come l’azienda su frangitori, gramole, decanter e separatori abbia introdotto tutte quelle innovazioni proprio nel segno dell’aumento della qualità, dell’efficienza energetica e della sostenibilità ben prima che il bando fosse emanato, in quella logica di economia circolare che Pieralisi ha fatto propria.
Da parte dei frantoiani, a cominciare dal presidente dell’Associazione Siciliana Frantoi Oleari Pietro Pipitone l’apprezzamento per questa iniziativa che ha permesso agli operatori di essere puntualmente aggiornati. Interessanti i numeri snocciolati da Michele Riccobono, dell’Istituto Regionale Vino e Olio, vale a dire l’organismo di controllo e certificazione, che ha sottolineato come l’Igp Sicilia stia trainando i prodotti a marchio di qualità con 14 mila ettari, pari al 10% degli oliveti dell’isola, 2 mila tonnellate di olio con una crescita di 500 tonnellate a campagna olearia. Numeri che, con i prossimi investimenti, saranno necessariamente destinati ad aumentare.
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