Nel panorama delle Igp regionali dell’olio extravergine di oliva potremmo presto trovare anche il Piemonte. Il Consorzio di tutela dell’Evo regionale sta infatti raccogliendo tutte le informazioni utili, a partire dalle piante secolari presenti nel territorio, per attivare tutte le procedure previste per formalizzare la relativa domanda di riconoscimento.
Un iter certamente non immediato, ma in linea con la lenta e costante crescita che l’olivicoltura sta avendo in Piemonte. Una regione che registra 350 ettari coltivati ad oliveto, dove sono presenti poco meno di 250 mila piante che nell’ultima campagna hanno prodotto 239 tonnellate di olive per 20 tonnellate di olio, con una resa media dell’8,37%. E un Comitato di assaggio appena formatosi.

“Il mite inverno che si è appena concluso – ha dichiarato Marco Giachino, presidente del Consorzio di tutela – ha permesso alle piante uno sviluppo regolare propedeutico all’ottenimento nel 2024 di una produzione di ottima qualità. Si confermano le caratteristiche tipiche dell’olio piemontese: il fruttato leggero/medio, l’ottimo equilibrio amaro/piccante e sentori freschi”.
Parliamo ancora di piccoli numeri – appena una dozzina i produttori associati al Consorzio – ma con un entusiasmo che cresce e che permette di spaziare anche sull’oleoturismo. “Dalla fine degli anni ’90 l’olio ha ritrovato casa in Piemonte per diversi motivi – ha spiegato Giachino – Un uso privato, attraverso il recupero di terreni incolti, per abbellimenti o per piccole produzioni familiari. Ci sono poi state aziende che hanno deciso una riconversione totale o parziale di colture non più produttive come un tempo,. Una scelta fatta anche da chi già aveva dei vigneti, per redditi agricoli o anche per giocarsi la carta dell’ospitalità”.
Il Consorzio di tutela e il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (Disafa) dell’Università di Torino, in collaborazione con il Laboratorio chimico della Camera di Commercio, hanno anche dato il via alla ‘Scuola di olivicoltura e valorizzazione dell’olio extra vergine di oliva in Piemonte’: tre corsi in programma, dedicati a olivicoltura, formazione degli assaggiatori e corretta etichettatura dell’olio.