Cascola olive, come riconoscere quella che non è fisiologica

Parassiti animali o fungini, siccità e caldo tra le possibili cause
AIPO
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Conclusa l’allegagione, le olive stanno iniziando la prima fase di sviluppo della polpa, con il mesocarpo che resta poco vistoso.  Ora dobbiamo aspettarci che la pianta d’olivo autoregoli il proprio carico produttivo di frutti allegati con la “cascola fisiologica” o “cascola verde”, che è data, probabilmente, da una presenza o competizione di risorse energetiche e idriche interne alla pianta stessa.
Tendono, infatti, a cascolare le olive che sono più piccole o che si trovano più lontane dalla base del ramo, come se l’apporto idrico e nutrizionale abbia più difficoltà a giungere lontano.
È necessario però capire se la pianta lascia cadere naturalmente le olive o se vi concorrono altri agenti causali esterni, che potrebbero essere dei parassiti animali, come la Tignola dell’olivo o la Cimice asiatica, oppure dei parassiti fungini, o cause ambientali, come la siccità o le elevate temperature.
La cascola fisiologica normalmente si riconosce perché troviamo a terra olive molto piccole, svigorite e meno sviluppate di quello che sono attaccate ai rami di un anno.
Questa cascola fisiologica che inizia a giugno conclusa l’allegagione, si protrae fino all’inizio dell’indurimento del nocciolo, circa all’ultima decade di luglio.
Gli interventi agronomici, come le fertilizzazioni e le irrigazioni di soccorso, se necessarie, aiutano a limitare questo fenomeno di abscissione, in quanto consentono di mantenere in buone condizioni fisiologiche le piante.

Superata la fase d’indurimento del nocciolo, mediamente a fine luglio, le olive riprenderanno a ingrossare la polpa, dopo questo periodo, in condizioni di normalità, se vi è cascola questa diventa una circostanza di modesta entità. Quando, invece, cadono le olive e ci accorgiamo che non è un evento naturale, i danni potrebbero derivare dall’azione d’insetti parassiti, come la Tignola dell’olivo. In questo caso il fenomeno è facilmente individuabile, perché le olive cadono verdi e presentano un foro vicino al picciolo. Altro insetto che potrebbe far cadere le piccole olive è la Cimice asiatica che, per la sua attività di alimentazione utilizza un rostro presente nel suo apparato boccale pungente e succhiante, il quale, penetrando in profondità nei tessuti li potrebbe danneggiare, determinando la caduta delle olive colpite. Sia per la Tignola e sia per la Cimice il loro contenimento potrebbe essere ridotto o escluso con l’uso di insetticidi specifici.

Altre cause di caduta delle olive potrebbero essere le infezioni causate da parassiti fungini, i cui sintomi si presentano visivamente con un annerimento, o necrosi, iniziale nella parte inferiore dell’oliva, che procede gradualmente verso l’alto.
I tessuti delle olive colpite raggrinziscono, tanto che a un primo esame sembrano disidratate e, successivamente, diventano nere. La parte sovrastante, viceversa, rimane verde e rigonfia, tanto che si crea una cinghiatura che delimita l’area depressa e necrotica nella parte inferiore, verde e turgida in quella superiore.
I funghi patogeni interessati a questa cascola potrebbero essere gli agenti causali della Piobatura o Cercosporiosi dell’olivo, della Lebbra dell’olivo, del Cicloconio o Occhio di pavone. Certamente l’aggressione di questi funghi assume diverse connotazioni e gravità secondo la popolazione di patogeni presenti, che possono anche concorrere tra loro.
Alle crittogame citate, si possono aggiungere anche quelle appartenenti a Botryospheriaceae spp, Phoma spp, Pythium spp., Rhizoctonia spp., Aphanomices spp..
Le infezioni di questi ultimi parassiti fungini sembrano colpire direttamente i peduncoli e, alcuni Autori, ritengono che la causa del distacco dell’oliva dal ramo sia imputabile a delle tossine prodotte dai questi patogeni, che determinerebbero un rilassamento e raggrinzimento del picciolo non più in grado di reggere il peso la caduta delle olive. L’utilizzo preventivo di sali di rame, di Difenoconazolo, Pyraclostrobin, Dodina, Fosfonato di potassio ne ridurrebbe o frenerebbe gli attacchi e le infezioni di questi patogeni.
In passato queste malattie fungine erano considerate dannose solo alle foglie, negli ultimi anni, maggiori attenzioni e studio sul loro decorso, hanno convalidato che, pure le piccole olive e i piccioli possono essere interessate da queste infezioni.
In ogni caso valgono sempre anche le raccomandazioni di carattere agronomico che, per limitare lo sviluppo e la diffusione di funghi patogeni, servono razionali potature, lavorazioni del terreno ed equilibrate concimazioni.

In questi ultimi anni la cascola, dovuta a caldo e siccità, è sempre più frequente, anche perché gli oliveti in asciutta sono la maggioranza. Il danno si nota già sulla pianta quando le piccole olive iniziando a seccare dalla punta per poi diventare nere e cadere. Le elevate temperature danno sintomi simili, dovuti al calore che penetra nelle piccole olive, creando delle alesature ai tessuti che poi necrotizzano.
L’ausilio di imbrattanti, come caolino, bentonite, zeolite, corroboranti, come distillati di legno, glicina betaina, l’utilizzo di prodotti a base di alghe marine, limitano questi stati di stress.

Direttore AIPO
Associazione Interregionale
Produttori Olivicoli

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Tags: Cascola, cimice asiatica, in evidenza, patogeni fungini, siccità, Tignola

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