Nei primi cinque mesi della campagna 2024/25, la Tunisia ha registrato un notevole incremento delle esportazioni di olio d’oliva, raggiungendo le 157.200 tonnellate. Questo dato, reso pubblico dall’Osservatorio nazionale dell’agricoltura tunisino, evidenzia un aumento del 46,3% rispetto allo stesso periodo della precedente campagna.
Nonostante la significativa crescita dei volumi esportati, il valore ha subito una contrazione del 25,8%, attestandosi a 2.126,2 milioni di dinari (quasi 630 milioni di euro). Questa diminuzione è attribuibile al marcato calo del prezzo medio dell’olio d’oliva, sceso del 49,3%: da 7,85 a 3,98 dinari al chilogrammo.
Analizzando le destinazioni principali dell’olio tunisino, l’Italia si conferma come il primo mercato di sbocco, assorbendo il 29,8% del totale esportato. Seguono a distanza la Spagna con il 26,9% e gli Stati Uniti con il 18,6%, a testimonianza della rilevanza dei mercati europei e nordamericani per l’export tunisino.
È importante ricordare che la Tunisia sta valutando una revisione della normativa sulle esportazioni. L’obiettivo è adeguare il quadro normativo all’instabilità del mercato internazionale e capitalizzare al meglio una campagna che si preannuncia particolarmente favorevole in termini di produzione.
Un dato interessante riguarda la crescita costante dell’olio d’oliva biologico tunisino. Nei primi cinque mesi della campagna, le esportazioni di biologico hanno raggiunto le 30.017 tonnellate, generando un fatturato di 411,2 milioni di dinari (oltre 120 milioni di euro) con un prezzo medio di 4,04 euro al chilo. Questa nicchia di mercato rappresenta circa il 20% delle esportazioni totali di olio d’oliva tunisino. Anche per il biologico, l’Italia si conferma il principale acquirente (60%), seguita da Spagna (20%) e Stati Uniti (11%). L’olio biologico confezionato costituisce una piccola parte, circa il 4%, del totale dell’olio biologico esportato.
