A metà febbraio, con l’inverno ancora presente, è il momento ideale per effettuare un’attenta osservazione visiva degli olivi, concentrandosi sulla loro salute e sulla presenza di eventuali patologie. Il monitoraggio degli olivi in questo periodo è essenziale per garantire una crescita equilibrata e una corretta ripresa vegetativa con l’arrivo della primavera.
L’osservazione visiva è il primo strumento a disposizione dell’olivicoltore per valutare lo stato fisiologico delle piante, è un metodo che, pur non richiedendo strumentazione specifica, si basa su un esame attento e sistematico delle caratteristiche visibili della pianta.
Chioma e foglie
L’analisi della chioma rappresenta la prima fase, il colore delle foglie deve essere verde intenso, lucido e turgido, segnale di una pianta in buone condizioni. Alterazioni cromatiche, come ingiallimenti, secchezze o la presenza di macchie, possono essere indicatori di carenze nutrizionali, stress idrico o patologie in corso.
Anche la consistenza delle foglie è fondamentale, le foglie devono apparire integre, senza deformazioni o anomalie nella forma e nella dimensione.
Rami
Un’altra osservazione importante riguarda i rami, la loro integrità strutturale è indice della salute dell’olivo, devono essere robusti e privi di segni di debolezza o rottura. Le fessurazioni nella corteccia possono rappresentare un segnale critico, in quanto possono favorire l’ingresso di patogeni, possono derivare da cause meccaniche come il vento forte, o errori di potatura o danni accidentali o stress ambientali come gelate o siccità. Particolare attenzione deve essere rivolta alla presenza di eventuali lesioni o tumefazioni, che potrebbero indicare infezioni da Pseudomonas savastanoi, agente della rogna dell’olivo.
Gemme
Le gemme devono essere valutate in termini di rigonfiamento e vitalità. Una gemma ben sviluppata è segnale di un olivo in buona salute e pronto alla ripresa vegetativa. Un aspetto importante è il loro stato di idratazione, poiché una disidratazione eccessiva può compromettere la futura crescita.
Parassiti e Malattie
Il monitoraggio dei parassiti e delle patologie fungine rappresenta un altro aspetto importante di controllo cruciale di questa fase. Tra le patologie più frequenti in inverno, è fondamentale controllare la presenza di Spilocaea oleagina, agente dell’occhio di pavone, osservando le foglie in controluce per identificare eventuali macchie circolari scure con alone giallastro. Un’altra malattia da tenere sotto controllo è il cancro rameale, causato da Pseudomonas savastanoi, che si manifesta con tumefazioni e screpolature sulla corteccia dei rami, compromettendone la vitalità. È opportuno eseguire ispezioni approfondite lungo i punti di potatura e le ferite, poiché queste rappresentano le principali vie d’ingresso per i patogeni.
Occhio di Pavone
Causato da: fungo Spilocaea oleagina.
Sintomi: macchie circolari scure sulle foglie, visibili in controluce, con un alone giallastro. Le macchie possono portare al disseccamento e alla caduta delle foglie.ù
Bollosità da Dasineura
Causate da: insetto Dasineura oleae.
Sintomi: formazione di bolle sulle foglie, deformazioni e riduzione della superficie fotosintetica.
Rogna dell’Olivo
Causato da: batterio Pseudomonas savastanoi.
Sintomi: tumefazioni e noduli sulla corteccia dei rami e sul tronco, soprattutto vicino ai punti di potatura e ferite, possono screpolarsi.
Cancri Rameali
Causato da: patogeni fungini opportunisti come Botrisphericeae, Foma e altri, che possono insediarsi attraverso lesioni del tronco e dei rami, come quelle causate da potature, grandinate o altri danni meccanici.
Sintomi: lesioni che iniziano come infossamenti bruno-rossastri e cuoiosi, che poi si fessurano e si lacero, esponendo il legno sottostante lesioni e necrosi sulla corteccia dei rami, anche con essudazione di resina, possono portare al disseccamento dei rami.
Carie del Legno
Causato da: funghi del genere Fomes e Ganoderma.
Sintomi: marciume interno del legno, indebolimento strutturale della pianta, presenza di carpofori (strutture fruttifere dei funghi) sul tronco.
Cocciniglie
Causate da: Saissetia oleae, Phlippia oleae, Euphilippia olivina e Euphyllura olivina, il cotonello è un altro insetto che può causare danni significativi agli oliveti.
Sintomi: presenza di scudetti cerosi sulle foglie e sui rami, ingiallimento e caduta delle foglie, produzione di melata che favorisce lo sviluppo di fumaggine.
Disseccamenti da Lepidotteri
Causati da: larve di lepidotteri come Cossus cossus (Rodilegno giallo) e Zeuzera pyrina (Rodilegno rosso).
Sintomi: gallerie nel legno dei rami e del tronco, disseccamenti e morte dei rami colpiti.
Euzophera
Causata da: lepidotteri Euzophera pinguis e Euzophera bigella.
Sintomi: gallerie nel legno, disseccamento dei rami colpiti, caduta precoce delle foglie.
Controllo potatura
La potatura stessa richiede un’attenzione particolare, dopo le operazioni di taglio, è essenziale verificare la qualità delle potature eseguite, controllando che i tagli siano netti, inclinati correttamente per favorire il deflusso dell’acqua ed effettuati al di sopra di una gemma attiva. Bisogna accertarsi che non vi siano monconi residui che potrebbero diventare punti di ingresso per agenti patogeni.
L’osservazione delle ferite da potatura aiuta a comprendere la capacità della pianta di cicatrizzare, evitando eccessivi fenomeni di disseccamento dei tessuti circostanti, così da prevenire eventuali problemi fitosanitari.