Ecco il bilancio fitosanitario dell’annata olivicola 2023

Oltre alla Mosca, ecco i parassiti e i patogeni più presenti
AIPO
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Ed eccoci al bilancio fitosanitario dell’olivo da un’analisi della situazione delle piante nel corso dell’anno 2023..

Parassiti
Mosca delle olive (Bactrocera oleae)
L’andamento primaverile mite e la presenza negli oliveti di drupe non raccolte, con la possibilità di contenere larve o pupe svernanti, hanno dato la possibilità alla Mosca d’attuare alla fine di aprile una probabile prima generazione, pronta a deporre le uova, ma che non ha dato poi seguito a un prolungamento di popolazione per i sopravvenuti abbassamenti delle temperature. Dalla seconda decade di giugno si è consigliato di esporre le trappole per la cattura massale attract&kill.
Il primo picco di catture si è avuto tra il 29 luglio e il 2 agosto, il secondo e più intenso è avvento a fine settembre prima decade di ottobre, quando le olive presentano il massimo grado di recettività, le temperature si erano leggermente abbassate e il clima è diventato più umido e con lunghe ore di bagnatura fogliare.
Ormai da più anni abbiamo avuto prova che la gravità dell’attacco della prima generazione estiva di Mosca dell’olivo, quella che infesta le olive mediamente dai primi di luglio in poi, è influenzata da tre fattori:
1) se nel mese di marzo si riscontrano voli di Mosca superiori a 10-15 catture alla settimana e permangono, o aumentano, significa che il dittero ha superato bene l’inverno;
2)  se sugli olivi sono rimaste olive non raccolte e la primavera ha temperature superiori ai 16-18°C, è facile che si avranno ovideposizioni e almeno una generazione primaverile.
Le condizioni meteo che si sono avute tra la fine di luglio e l’inizio di agosto 2023 sono state caratterizzate da temperature che hanno portato a un notevole aumento dell’infestazione di Mosca dell’olivo. Con temperature intorno ai 25-29 °C, infatti, lo sviluppo della larva si riduce notevolmente completando il ciclo in soli 10 giorni. Anche le ovideposizioni sono state favorite dall’abbassamento delle temperature e dall’ottimale sviluppo delle olive dovuto alle piogge di inizio giugno. Il successivo innalzamento delle temperature sopra i 35 °C ha diminuito l’attività dell’insetto, portando a un rallentamento dell’attività di ovideposizione e dello sviluppo larvale.
Il periodo più critico è stato alla fine di settembre prima decade di ottobre, che ha portato a un aumento considerevole dell’infestazione, dove sono stati consigliati due interventi larvicidi.

Tignola dell’olivo (Prays oleae)
La Tignola dell’olivo si è sviluppata in maniera dissimile già nella generazione a carico dei fiori (antofaga), comunque con limitate presenze. Si sono avute maggiori catture nella generazione che si sviluppa a carico delle olivine (carpofaga), prevalentemente nell’ultima settimana di maggio e seconda settimana di giugno, raggiungendo il picco delle catture, tra i giorni 20 e 22 giugno. È stato consigliato così un intervento fitosanitario insetticida.

Margaronia o Tignola verde dell’olivo (Palpita unionalis)
In molti oliveti la Margaronia ha creato danni, particolarmente con attacchi tardivi dopo la seconda decade di settembre. Si sono avute rosure agli apici vegetativi di rametti in accrescimento annuale e sulle olive. Non si sono eseguiti interventi fitosanitari specifici, se non in forma indiretta per la difesa dalla Tignola dell’olivo e dalla Mosca dell’olivo.

Cotonello dell’olivo (Euphillura olivina)
Elevata presenza anche per il Cotonello dell’olivo, abbondanti secrezioni cerose sono comparse su rametti e foglie. In alcuni casi, le punture di alimentazione degli adulti e delle forme giovanili, hanno creato danni ai germogli alterandone il generale stato fisiologico e riducendone lo sviluppo. Non si è attuato alcun controllo della popolazione, se non indiretto operando l’intervento a contrasto della Tignola dell’olivo.

Cimice Asiatica (Halyomorpha halys)
Il monitoraggio alla Cimice asiatica è iniziato nell’ultima settimana di aprile, coincidente con la fase centrale dell’uscita dai siti di svernamento. Per tutto il mese di maggio si è sempre avuta una presenza attiva d’individui sulla vegetazione, favoriti dalle temperature elevate e, a metà mese, hanno iniziato sia ad alimentarsi che a riprodursi.
La presenza di Cimice si è rivelata di minore pressione rispetto a precedenti annate, con aree di maggiore popolazione e, altre, dove vi era una completa assenza d’individui. Alla fine della fioritura dell’olivo è comparsa la prima generazione della stagione. Con il progredire della stagione si è assistito a un accavallamento di generazioni e distribuzioni molto irregolari sul territorio olivicolo. La difesa si è basata principalmente su azioni di contrasto indiretto con l’utilizzo di agro farmaci a bersaglio della Tignola dell’olivo e della Mosca dell’olivo.

Cecidomia delle foglie dell’olivo (Dasineura oleae)
Sono sempre più frequenti i rilevamenti di Cecidomia delle foglie dell’olivo, un dittero, presente già nella prima settimana di aprile. Dopo la deposizione delle uova, seconda decade di aprile, le larve schiuse penetrano nei tessuti e inducono un’anomala crescita dei tessuti vegetali con formazione di galle, in cui compiranno tutto lo sviluppo fino allo stadio adulto. Non si è attuata alcuna forma di difesa se non quella indiretta contro la Mosca dell’olivo.

Cocciniglie: “Cocciniglia mezzo grano di pepe” (Saissetia oleae) e Cocciniglia cotonosa dell’olivo (Lichtensia viburni)
In aumento la presenza di cocciniglie su rami e foglie, con debilitazione della vegetazione e causa di conseguenti imbrattamenti da fumaggini. Questo rafforzamento di popolazioni sembra essere dovuta sia ad inverni più miti, che ora consentono la conservazione di un numero maggiore di esemplari, sia all’abrogazione dei fosforganici, che avevano azione d’insetticidi contro la Mosca dell’olivo, ma avevano pure effetto antiparassitario anche sulle cocciniglie.

Fleotribo o Punteruolo dell’olivo (Rhodocyrtus cribripennis)
Qualche presenza di questo coleottero negli oliveti, dove le larve hanno roso gemme, germogli, apici vegetativi e la femmina adulta ha attaccato prevalentemente rami scavando gallerie di deposito uova. La difesa consigliata è stata agronomica, tagliando e rimuovendo dall’oliveto le parti colpite, così da evitare una proliferazione dell’insetto.

Segnalazione Tignole rodiscorza
Si sta diffondo, anche se lentamente, la Tignole rodiscorza, Euzophera spp., particolarmente legata alle presenza di Rogna dell’olivo, dove i tumori causati da quest’ultimo battere, rappresentano un ambiente ideale di penetrazione e di sviluppo di questo lepidottero dove trova abbondante presenza di tessuto non lignificato di facile commestibilità.

Parassiti animali minori
Altri parassiti minori quali Moscerino suggiscorza (Reseliella oleisuga), Fleotribo (Phloeotribus scarabaeoides), Oziorrinco (Otiorrhynchus cribricollis), pur segnalando la loro presenza, in singoli o alcuni oliveti, non hanno creato difficoltà di controllo e contrasto.Increme nto della presenza di formiche “Acrobate”, Crematogaster scutellaris, che nidificano preferibilmente sotto le cortecce degli alberi, nel legno morto, con una predilezione per quelli d’olivo, dove si crea delle camere di covata ricavate a diverse altezze da terra.

Patogeni
Per quanto attiene le crittogame già agli inizi di marzo si sono create le condizioni favorevoli allo sviluppo di infezioni Occhio di pavone, con una notevole pressione di infezioni, che hanno causato notevole filloptosi, tanto da dover ricorrere a tre interventi con prodotti Rameici e Dodina. Sono state limitate le micosi da Piombatura, da Verticillosi, da Lebbra dell’olivo.

Botryosphaeriaceae Phytophthora e Phytopythium
Anche per l’anno in corso si sono mantenute infezioni di cancri rameali, legati all’attacco di più patogeni invasivi appartenenti alla famiglia delle Botryosphaeriaceae e ai generi Phytophthora e Phytopythium.

Rogna dell’olivo (Pseudomonas savastanoi)
La Rogna dell’olivo è in una preoccupante espansione, infetta soprattutto in primavera, in presenza di acqua e clima mite, agevolata dalle punture di insetti -probabilmente la Cimice, la Mosca dell’olivo – che permettono al batterio di penetrare i tessuti della pianta.

Per leggere come le fisiopatie hanno condizionato le varie fasi fenologiche dell’olivo nell’annata corrente clicca qui.

Direttore AIPO
Associazione Interregionale
Produttori Olivicoli

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Tags: Aipo, Fitopatie, in evidenza

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