Fisiopatie primaverili nell’olivo: sintomi, minacce e rimedi

Sono generate dagli altalenanti andamenti climatici
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È cominciata da qualche giorno la primavera e sappiamo bene che, accanto a temperature sopra la media, dovremo fare i conti anche con contesti climatici che potrebbero registrare improvvise irruzioni fredde. Questi altalenanti andamenti del clima sono causa di stress per le piante d’olivo, impegnate nell’ingrossamento e l’allungamento delle gemme, nell’emissione di nuovi germogli e foglie, che provocano delle fisiopatie primaverili, che si manifestano con:
1. un rallentamento delle fasi fenologiche, influendo sulla fioritura, che potrebbe ritardare e, di conseguenza, ridurre i tempi, con conseguenze di minori allegagioni;
2. una bassa produzione della sintesi clorofilliana, perciò minori formazione di carboidrati;
3. uno squilibrio nella sintesi di alcuni fitormoni fondamentali, come le gibberelline, che influenzano la divisione cellulare e la crescita, regolano la fioritura; le citochinine, in particolare, che promuovono la divisione e la differenziazione cellulare, stimolano l’assunzione di nutrienti e della fotosintesi, inducono la formazione di germogli, aumentano la produzione di clorofille ed enzimi foto sintetici.
Nella sostanza il clima instabile e gli sbalzi termici, che seguono anche a inverni siccitosi, potrebbero portare gli olivi a sintomi da “alterazioni non infettive primaverili”. Diventa, per questo, importante supportare le piante con rinforzi nutrizionali e l’utilizzo di corroboranti, che stimolano la pianta a vegetare, favorendo un rapido recupero, in modo che la pianta mantenga la vitalità fotosintetica e favorisca la produzione di enzimi e ormoni.
Sintomi delle alterazioni non infettive primaverili o fisiopatie primaverili – I principali sintomi delle fisiopatie primaverili riguardano le foglie, che scoloriscono alle punte e margini, in un secondo momento gli ingiallimenti includono tutta la foglia, che secca e cade. È facile scambiare questi sintomi come “carenza di potassio”, dal momento che si somigliano, è possibile una loro sovrapponibilità.
Come intervenire – Non esiste una soluzione unica e risolutiva per questi problemi, è necessario puntare sia su fertilizzanti sia su corroboranti, che favoriscano l’assimilazione dei nutrienti all’interno della pianta, correggano situazioni di carenza e, all’occorrenza, stimolino il metabolismo delle piante stesse.
Come fertilizzanti è possibile usare prodotti contenenti azoto organico e amminoacidi, anche provenienti da contenuti di derivazione vegetale, come alghe e residui di piante, o animali. L’efficacia di questi prodotti è influenzata dalla loro matrice di provenienza e dai sistemi con cui sono stati ottenuti.
Come corroboranti è possibile ricorrere a distillati di legno e loro composti fenolici o a miscele contenenti microelementi, come rame, zinco, boro.
Importante, sia per i fertilizzanti e sia per i corroboranti, che siano facilmente assorbiti dalle piante, che aiutino a superare affaticamenti fisiologici, anche perché tra non molto avremo l’emissione delle mignole che vanno supportate per aumentare il potenziale produttivo della pianta. Le dosi variano in funzione del prodotto commerciale, possono essere distribuiti sia sul terreno sia con trattamento fogliare.

Direttore AIPO
Associazion interregionale
produttori olivicoli

 

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Tags: Aipo, fisiopatie primaverili

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